Frasiarzianti's Blog

Le frasi più belle tratte dai libri letti

Archivio per la categoria “Letteratura giapponese, 21 libri”

Norvegian Wood – Haruki Murakami

Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e poco dopo sarebbe arrivato all’aeroporto di Amburgo.”

“Era Norvegian Wood dei Beatles in una annacquata versione orchestrale. E come sempre mi bastò riconoscerne la melodia per sentirmi turbato. Anzi, questa volta ne fui agitato e sconvolto come non mi era mai accaduto.”

“Sollevai il viso, e mentre guardavo nel nuvole scure sospese sopra il Mare del Nord, la mia mente andò a tutte le cose che avevo perduto nel corso della vita. Il tempo passato, le persone morte o mai più riviste, le emozioni che non possono rivivere.”

“Se io provassi a rilassarmi, andrei a pezzi. Ho sempre vissuto così, da tanto tempo, e anche adesso è l’unico modo in cui posso vivere. Se una sola volta mi lasciassi andare, non potrei più tornare indietro. E se andassi a pezzi, il vento mi spazzerebbe via. Perché non lo capisci? Come pensi di potermi aiutare se non riesci a capire questo?”

“Capisco che in fondo a poter riempire quel contenitore imperfetto che è la scrittura, sono solo ricordi e pensieri altrettanto imperfetti. E poi, più i ricordi di Naoko sbiadiscono dentro di me, più sento di capirla.”

“Oggi non volevo perdere – disse Kizuki con un sorriso soddisfatto.
Quella notte morì nel garage di casa sua. Collegò un tubo di gomma allo scappamento della sua N360 e dopo aver tappato tutti gli spiragli delle finestre con lastro isolante, accese il motore. Quanto tempo ci abbia messo a morire, non l’ho mai saputo.”

“La morte non era più qualcosa di opposto alla vita. La morte era già compresa intrinsecamente nel mio essere, e questa era una verità che, per quanto mi sforzassi, non potevo dimenticare.”

“Nel pieno della vita tutto ruotava attorno alla morte.”

“E mentre osservavo le particelle di luce che fluttuavano luccicanti in quello spazio silenzioso, mi sforzavo di leggere dentro di me. Che cavolo stavo cercando? E che cosa cercavano gli altri in me? Ma non riuscivo a trovare niente che assomigliasse a una risposta.”

“Io leggevo molto i libri, è vero, ma non leggevo molti libri, perché a me piaceva leggere più volte quelli che amavo.”

“Leggevo e rileggevo lo stesso libro molte volte, e a volte chiudevo gli occhi e mi riempivo i polmoni del suo odore. Il semplice annusare quel libro, scorrere le dita tra le pagine, per me era la felicità.”

“Invece lei aveva compiuto vent’anni, e anch’io avrei avuto vent’anni quell’autunno. Solo chi era morto aveva per sempre diciassette anni.”

“I fari delle auto formavano brillanti fiumi di luce che si snodavano tra un quartiere e l’altro. Un ronzio ovattato fatto dei suoni più disparati galleggiava sulla città come una sola grande nuvola.”

“Il suo sorriso assomigliava a un paesaggio lontano, dai colori evanescenti.”

“Quella bellezza un po’ egoista, inconsapevole, tipica di un’adolescente, che la faceva camminare a passo svelto tutta sola, non sarebbe tornata mai più.”

“Tutti dissero che era stato perché lei era troppo intelligente, leggeva troppi libri. Che leggesse molto era vero. Aveva un sacco di libri e dopo la sua morte anch’io ne ho letti molti. E’ stato molto triste. C’erano dei commenti scritti da lei, e tra le pagine fiori secchi e lettere dei suoi ragazzi. Mi sono fatta tanti di quei pianti…”

“Non hanno acquisito la disciplina che ti fa compiere degli sforzi. Sono viziati. Avendo talento, sebbene non coltivato, sin da bambini se la sono sempre cavata senza sforzo, circondati dall’entusiasmo e dall’ammirazione di tutti, e arrivano a considerare gli sforzi, la disciplina con una specie di disprezzo.”

“Quando la vita si fa dura, vengo qui e mi consolo con il vodka tonic.”

“Non pensi sia fantastico dare un calcio a tutto e andarsene in un posto dove non conosci nessuno?”

“Nel mondo reale la gente vive esercitando sempre qualche tipo di pressione sugli altri.”

“Colpa dell’ospedale – disse Midori indicando con la testa l’ambiente intorno a noi. Succede a tutti quelli che non sono abituati. E’ per via degli odori, dei suoni, dell’aria viziata, delle facce dei malati, per la tensione l’irritazione, la disperazione, il dolore, la stanchezza, per tutte le cose che ci sono in un ospedale. Ti si chiude lo stomaco e passa la fame. Ma una volta che ti abitui non te ne accorgi nemmeno.”

“E’ bello poter mangiare qualcosa di buono. Ci si accorge di essere vivi.”

“Puoi andare dove vuoi, Midori, ma è sempre la stessa cosa.”

“Che cosa avrebbe lasciato dietro di sé? Solo una libreria senza pretese in un quartiere senza pretese e, naturalmente, due figlie, una delle quali se non altro era una ragazza piuttosto fuori dal comune. Che vita era stata la sua? Chissà quali pensieri avranno attraversato la sua testa ricucita e confusa in quel letto d’ospedale mentre mi guardava?”

“Hatsumi – come molte delle persone che ho conosciuto nel corso della mia vita – arrivata a un momento cruciale, senza che niente lo lasciasse presagire, si uccise.”

“E finalmente, pesante come una cortina di piombo, scese su di me un sonno senza sogni.”

“Però i momenti di tristezza sono davvero terribili. In quei momenti sento che dal buio della notte c’è qualcuno che mi parla. Persone che mi chiamano, le loro voci sono come alberi che di notte frusciano nel vento.”

“Ho vent’anni ormai. E devo pagare il prezzo per continuare a vivere.”

“Quando tutto attorno è buio non c’è altro da fare che aspettare tranquilli che gli occhi si abituino all’oscurità.”

“Scrivendo mi sembrava di riuscire a tenere insieme la mia vita che altrimenti sarebbe crollata spargendo i pezzi da tutte le parti.”

“Per quanto uno possa raggiungere la verità, niente può lenire la sofferenza di perdere una persona amata. Non c’è verità, sincerità, forza, dolcezza che ci possa guarire da una sofferenza del genere. L’unica cosa che possiamo fare è superare la sofferenza attraverso la sofferenza, possibilmente cercando di trarne qualche insegnamento, pur sapendo che questo insegnamento non ci sarà di nessun aiuto la prossima volta che la sofferenza ci colpirà all’improvviso.”

“E’ proprio venuto l’autunno, pensai. I suoi segnali erano sparsi dappertutto: il profumo dell’aria, la tonalità della luce, i piccoli fiori che spuntavano tra l’erba, la differente qualità di tutti i suoni.”

“Con il ricevitore in mano alzai lo sguardo e mi guardai intorno dietro i vetri della cabina. Dove ero adesso? Non sapevo dove fosse quel posto. Non ne avevo la più pallida idea. Dove diavolo mi trovavo? Quello che vedevo attorno a me era solo una folla di gente che mi passava accanto diretta chissà dove. Da quel luogo che non era da nessuna parte rimasi in linea con Midori.”

Seni e uova – Mieko Kawakami

“Quando voglio sapere se una persona è nata povera, non c’è niente di meglio che chiederle quante finestre c’erano nella casa in cui è cresciuta.”

“Per una persona povera una finestra è solo una lastra di vetro sudicia perennemente chiusa, seminascosta dietro mobili e scaffali di infima qualità accostati senza alcun criterio.”

“Giunta alla stazione di Tokyo e superati i varchi automatici sono rimasta mio malgrado ferma impalata, impressionata dalla fiumana di gente che sciamava in tutte le direzioni. Più che trovarsi di fronte a una comune folla di persone, sembrava di assistere a una misteriosa competizione di cui solo io ignoravo le regole. Insicura, inquieta, ho stretto forte i manici della mia borsa e ho fatto un respiro profondo.”

“Invece scrivere è diverso, con carta e penna posso dire quello che voglio e dove voglio, non costa niente, è una vera pacchia! Scrivere è un ottimo metodo per dimenticare le cose spiacevoli.”

“Nei giorni di maltempo spesso mi mettevo a fissare il flusso ininterrotto di onde nere come piombo che s’infrangevano contro la banchina grigia con un fragore assordante.”

“Il canto incessante delle cicale penetrava fino in fondo alle orecchie, mentre il calore opprimente del sole ci cuoceva la pelle. Le tegole sui tetti delle case, le foglie degli alberi ai lati della strada, i tombini e tutto il resto assorbivano la luce bianca dell’estate, lo splendore era accecante, ma intanto un’ombra nera sembrava espandersi dal profondo degli occhi. Madide di sudore dalla testa ai piedi, finalmente siamo arrivate a casa.”

“Da quanto avevo capito, pensava che beneficiare di qualsiasi forma di assistenza economica pubblica equivalesse a una sconfitta personale e fosse motivo di vergogna e disonore. Dal suo punto di vista un individuo dotato di orgoglio e degno di vivere in una comunità doveva poter contare solo sui propri mezzi e non gravare sullo stato e sugli altri.”

“E’ assurdo, tutto è legato al fatto che si continua a dire e a pensare che diventiamo donne nell’attimo in cui comincia a scorrere sangue in mezzo alle gambe e che, in quanto donne, siamo destinate a donare la vita. C’è qualcosa di cui vantarsi e andare fiere in tutto questo? Davvero c’è chi pensa che questo sia giusto? Io no, per niente. Anzi credo che proprio da questo derivino il mio odio e il senso di ripugnanza che provo per il mondo.”

“Quando penso che tutto questo non fa altro che contribuire alla moltiplicazione degli esseri umani, condannati a nutrirsi e a pensare per tutta la vita, mi sento cadere nella disperazione più nera. Mai e poi mai avrò un bambino!”

“Dedicarsi a se stessi e svagarsi per passare un po’ il tempo, senza preoccuparsi degli altri e dover fare per forza qualcosa insieme: dopotutto è normale, oltre che comodo e piacevole.”

“La gente ama le cose belle, è inutile negarlo. Tutti vogliono vedere e toccare ciò che possiede grazia e armonia. Tutti sperano e desiderano diventare attraenti. Le cose belle hanno valore. Ma è indubbio che esistono anche persone che hanno poco o nulla a che fare con la bellezza. E’ così che funziona.”

“Dopotutto nella ricerca della bellezza non c’è bisogno di una ragione.
La bellezza è sinonimo di bontà. E la bontà è il tramite per la felicità. La felicità non è una sola, esistono varie definizioni di felicità, ma tutte le persone la inseguono, che ne siano consapevoli o meno. Persino coloro che vogliono morire cercano la felicità nella morte, attraverso l’annientamento del proprio sé terreno. la felicità non è qualcosa che si può scomporre e discernere con estrema razionalità. La felicità è la felicità e basta. Tutti desiderano essere felici, e non serve una ragione per farlo, perché la ricerca della felicità è al contempo la più piccola e la più grande aspirazione dell’essere umano…”

“E ora, già da un po’ di tempo, il mio corpo ha preso a trasformarsi mio malgrado. Vorrei riuscire a non pensarci, vorrei non farci caso. Tutto cambia. Tutto passa. E davanti a me vedo solo nero, il nero che mi riempie gli occhi. Vorrei tenerli chiusi e non riaprirli più. Ma alla fine mi invade la paura di restare così per sempre e di non essere più in grado di riaprirli. Gli occhi mi fanno male, molto, troppo!”

“Eppure, nel guardare quelle copertine e quei piccoli dorsi scoloriti, mi sono riaffiorati a poco a poco alla memoria le emozioni e i sentimenti che avevo provato mentre leggevo quei romanzi. Il sedere intirizzito e le gambe intorpidite dopo le ore passate sui gradini di pietra gelidi, immersa nelle loro pagine, completamente isolata dal resto del mondo. Che strano, più li osservavo e più mi veniva voglia di rileggerli tutti dal primo all’ultimo. I miei vecchi tascabili…”

“A poco a poco avevo preso l’abitudine di portarmi dietro un libro, mi mettevo seduta sul water e leggevo. E non solo in bagno, ma ovunque, in qualsiasi posto andassi, avevo sempre con me un libro.”

“Alcuni di quei libri erano pieni di appunti a matita e sottolineature. Piccole note scritte con tratto così leggero da essere quasi illeggibili: bisognava guardare molto da vicino e sforzare gli occhi per riuscire a decifrarle. Sentivo il suono delle onde, in una notte buia senza luci. Immaginavo quel ragazzo timido che accostava il viso alle pagine fitte di caratteri e sottolineava con gioia le frasi e le parole che voleva serbare per sempre nella memoria.”

“E mi sono lasciata travolgere dal flusso inarrestabile dei miei pensieri…”

“Sono consapevole fino in fondo di essere una creature minuscola e insignificante, che come tutti vive e muore attimo dopo attimo, una pura nullità.”

“D’un tratto mi è affiorato alla mente il volto di nostra madre e ho distolto lo sguardo… Nostra madre negli ultimi mesi di vita, un ricovero dopo l’altro, distesa supina immobile nel letto d’ospedale o nel futon a casa, il suo corpo gracile e stremato che si rimpiccioliva a vista d’occhio, giorno dopo giorno.”

“Non mi girava bene niente, mi sentivo una fallita schiacciata sotto il peso di giornate monotone e avvilenti, tutte perfettamente uguali, come scatole di medesimi forma e colore che andavano ad accatastarsi l’una sull’altra all’infinito.”

“Ma il suicidio è la scelta di pochi, e la maggior parte delle persone trova invece rifugio nell’alcol.”

“Ricordi dai contorni nebulosi e indistinti… Un uccellino che descrive un arco nell’aria e s’invola verso l’alto. Un edificio lontano che torreggia nel cielo e da cui si sprigiona una colonna di fumo bianco. Io bambina che osservo il cielo di un blu sempre più cupo e la città che sembra non avere confini, con qualcuno seduto stretto al mio fianco…”

“Perché il cielo è color vino.”

“Nel cielo infinito si estendevano da una parte un mare di ricordi nostalgici e dall’altra un futuro invisibile, mentre qua e là brandelli di nuvole fluttuavano alla deriva.”

“Fuochi d’artificio e ricordi di quand’ero bambina… La fiammella della candela tremolante al vento caldo della sera, le mie mani e quelle di mia sorella che facevano da scudo per tenerla viva, i nostri occhi fissi sull’estremità di una stellina nell’attesa che prendesse fuoco… Lo sfrigolio della miccia che si innesca, odore forte di polvere pirica… Piccoli sbuffi di fumo grigio, facce illuminate a giorno dalla fontana di scintille…”

“…era in ansia, come un bicchiere in cui gocciola acqua dal tetto e si riempie a poco a poco.”

“Be’, è così che va il mondo, spesso le cose non vanno come ci si aspetta. Io ne sono un esempio lampante, non succede mai quello che penso. perciò è inutile stare ad angustiarsi, tanto alla fine viene fuori puntualmente qualcosa che nessuno aveva previsto.”

“In certi frangenti è inutile parlare. Meglio lasciar calare il sipario sulle parole…”

“Perché bisogna crescere e diventare adulti? Fa male! Nascere e venire al mondo non è una cosa bella!”

“Fa molto male vedere qualcuno soffrire, la sofferenza è una delle cose più atroci che esistano al mondo. Povera mamma, come vorrei che potesse condurre una vita migliore. Sono anni che va avanti così.”

“Quella ero io, e quello era il mio corpo di carne che chissà da dove veniva e dove sarebbe finito. Mi sembrava di essere lì da sempre e per sempre, ad affiorare confusa e irresoluta in mezzo a una nube di vapore, tra la luce fluorescente del neon e quella del tardo pomeriggio che penetrava dalla piccola finestra in alto, perennemente chiusa.”

“In altri termini, anche se uno comprende le singole parole di un discorso, non è detto che riesca ad afferrare il discorso nella sua interezza e nel suo significato più profondo. E’ la sottile differenza che esiste tra il semplice parlare e il comunicare. Credo sia questo il problema del mondo in cui viviamo: si parla, si parla, ma alla fine non si riesce a comunicare, tutto resta fermo a un livello superficiale, senza andare al cuore delle cose. E questo vale per tutti, è il grande dilemma della nostra epoca.”

“Riuscivo a vivere di ciò che scrivevo. Sta succedendo davvero?, mi chiedevo spesso. A volte mi sembrava di sognare. Leggere e scrivere erano diventati bene o male il mio lavoro, potevo trascorrere tutto il tempo che volevo a fare solo quello. Dedicare le mie energie alla lettura e alla scrittura, come avevo sempre sperato.”

“Non avere malattie è la più grande fortuna che possa capitare a un essere umano, tutto il resto è relativo.”

“Tutt’a un tratto li ho immaginati passeggiare fianco a fianco immersi in discorsi che solo loro potevano capire, lungo una strada dove non c’era niente e nessuno, in un tempo esclusivo tutto per loro.”

“Che cosa si desidera, di preciso, quando si desidera un bambino?”

“La sera incombeva dietro la tenda chiusa, che a poco a poco aveva assunto tonalità scure. Di colpo mi sono affiorati alla mente pensieri foschi: quante altre volte, d’ora in poi, osserverò questo blu notte arrivare alla mia finestra a questa stessa ora della sera? Cosa significa realmente vivere e morire da soli? Forse è come continuare a stare sempre e soltanto in unico posto, qualunque cosa si veda e si faccia, dovunque si vada.”

“Tracce d’intervento dormienti nei libri, nei vestiti, nelle tende e in altri oggetti, che riaffiorano in superficie quando i diversi elementi della stagione fredda si ridanno convegno a distanza di un anno: la temperatura calante, la forza via via meno intensa dei raggi del sole durante il giorno, il buio silenzioso e quant’altro. Come ricordi che tornano da lontano.”

“Giorni in cui ci sentivamo felici perché eravamo tutte vive e potevamo parlare e scherzare, anche se non navigavamo nell’oro e dovevamo privarci di molte cose. parole e discorsi che nascevano spontanei, senza alcuno sforzo; emozioni autentiche e genuine solo di rado espresse a voce.”

“La gravidanza e il concepimento non devono essere il fine ultimo. La storia non finisce lì, la vita dei bambini che vengono al mondo procede ben oltre. E prima o poi arriva senz’altro il momento in cui quei bambini vogliono conoscere la verità e sapere da dove sono venuti.”

“Diventare genitori significa prima di tutto concedere priorità assoluta al bene e alla felicità del figli, senza considerare più di tanto se stessi.”

“Tutte a fingere di fare le amichette, ma in realtà vogliono solo sapere cosa fanno e come se la passano le altre, sperando di conquistare la palma della numero uno e di non sentirsi delle fallite.”

“Oggi si tende a parlare sempre e solo con Internet.”

“Sul web ci sono un sacco di vecchiacci fastidiosi ed è pieno di post volgari, è un inferno, questo è vero, ma a volte scrivi una frase o un pensiero e raccogli centinaia di like, retweet e commenti positivi, e questo ti può cambiare l’umore e farti sentire meglio. Io ho più di mille follower…”

“Ma che cos’è la vita? mi chiedo. Perché siamo venuti al mondo? A una certa età, domande del genere inizi a portele. Soprattutto quando hai problemi e niente va mai per il verso giusto.”

“Persone di tutte le razze e di tutte le età prendevano decisioni importanti e davano una svolta alle loro esistenze, cambiandole dall’oggi al domani. Solo io restavo sempre la stessa. Immobile, senza mai muovere un passo, socchiudevo gli occhi dinanzi a un possibile grande cambiamenti, languendo nell’inazione.”

“Per stare dietro a tutto ti riduci a uno straccio, devi lavorare come una matta e spesso devi restare a casa quando i figli si ammalano.”

“Hai voluto un figlio? Bene, ora devi essere pronta a lavorare sodo e impegnarti fino allo stremo delle forze per tirarlo su, per molti anni, finché non sarà autonomo e indipendente. Dovrai affrontare insieme a quel figlio mille problemi e momenti difficili: le malattie, gli esami di ammissione a scuola, il periodo ribelle dell’adolescenza, l’ingresso nel mondo del lavoro e tutto il resto. Un figlio ti cambia la vita, sì, ma tu devi essere pronta a sacrificarti per lui, devi sapere che non avrai più gli spazi che avevi prima. Altrimenti come molte donne, quando te ne renderai conto sarà già troppo tardi e non farai altro che lamentarti e soffrire. Diventare madre non è un capriccio, bisogna essere convinte e pronte a sacrificare se stesse.”

“Ero frastornata, incapace di reagire, lì a chiedermi come fosse possibile capire così tanto del corpo di un’altra persona attraverso un semplice abbraccio.”

“E la primavera intanto era già quasi passata, come una porta che si apre su una stanza vuota e si richiude sbattendo.”

“Ora cresce di giorno in giorno, al di fuori di me, e se penso anche solo per un istante che potrebbe morire a causa di una malattia o di un incidente qualsiasi, mi prende un’angoscia terribile e mi si blocca quasi il respiro. I bambini sono creature fragili, sono la cosa più bella del mondo ma fanno anche paura.”

“Gli uomini sono assurdi, ridicoli, così diversi da noi… Per esempio, fanno sempre un casino pazzesco, quando chiudono il frigorifero, le porte, o anche solo quando devono premere il pulsante per spegnere il microonde. E poi sono così maldestri e incapaci nelle cose di tutti i giorni, da soli non sono in grado di fare quasi niente, o comunque lo fanno molto male. A parte casi eccezionali, non si occupano per niente della casa e dei figli, e poi fuori fanno spesso i gradassi atteggiandosi a padri e mariti perfetti… Che idioti! Non sono abituati a reggere lo stress e vanno in tilt per un nonnulla, non puoi dir loro niente e subito ti mettono il broncio. E poi, ancora peggio, pretendono di essere consolati per recuperare il buonumore…”

“Rifletti bene, per favore. I nostri cari amici maschi sono viziati fin dal primo istante di vita e non se ne rendono neanche conto. Non alzano quasi mai un dito, fa sempre tutto la mammina, e loro, così fieri di quel bitorzolino che hanno tra le gambe, finiscono col credere di essere divinità scese in terra, superiori a noi femminucce. Poi crescono e non pensano ad altro che a infilarcelo dentro. E, peggio ancora, la società è costruita a loro immagine e somiglianza, nel senso che il sistema contempla noi donne sempre tutte nude e indifese e spalanca le porte ai possessori del sacro bitorzolino.”

“Diventare madre mi ha resa felice e completa. Se un giorno dovessi svegliarmi e scoprire che è stato tutto un sogno, penso che morirei di dolore.”

“quando c’è il desiderio, non servono ragioni. Il desiderio cancella ogni ragione, anche se per assurdo è accompagnato da un comportamento lesivo nei confronti di un’altra persona. Forse non servono ragioni né quando si genere né quando si estingue una vita.”

“Però… alla fin fine siamo tutti uguali. Voglio dire che nascere e vivere è dura per chiunque. Il fatto in sé di venire al mondo ed esistere è quanto di più complicato possa esserci. Non ce ne rendiamo conto, ma tutti noi, nell’arco della vita, è come se fossimo costantemente in cura, sotto terapia.”

“E tutti pensano che la vita sia meravigliosa, che nascere sia una grande fortuna e che il mondo sia fantastico. E’ vero, esistono il dolore e la sofferenza, milioni di problemi, ma niente può sopraffare la gioia di vivere in un posto tutto sommato stupendo e insuperabile. E così tutti mettono al mondo altre vite e perpetuano la specie, senza porsi troppe domande. Questo è il pensiero dominante, probabilmente fin da quando esiste l’essere umano.”

“E il pensiero dominante che è diventato legge, per cui nessuno osa affermare o anche solo pensare il contrario. Siamo esseri umani, siamo fatti così… ma che significa, veramente, quel “siamo fatti così”?”

“E’ mai possibile che le donne che desiderano un figlio pensino soltanto a se stesse? Nessuna è in grado di spostare tutta l’attenzione sulla nuova vita che verrà?”

“Inoltre, la stragrande maggioranza delle madri fa di tutto pur di non far soffrire i figli, si sforza fino all’inverosimile nel tentativo di evitare loto qualsiasi difficoltà. Ma questo non va bene, perché l’unico modo per riuscirsi equivale a non permettere di vivere appieno la vita. In altre parole si giunge al paradosso di mettere al mondo una nuova vita per negarne almeno in parte l’esistenza. A quel punto che senso ha nascere?”

“Non è tutto una grande scommessa?”

“La notte era sospesa in un colore indefinibile, tra il nero, il grigio e il blu scuro, mentre la brezza sottile portava con sé un odore di pioggia via via più intenso. Una bicicletta solitaria è passata per la strada di fronte, chissà chi la guidava. Il debole e tremulo fascio di luce gialla del fanale anteriore ha trafitto per qualche momento l’oscurità.”

“Mettere al mondo un figlio significa svegliare un bambino che dorme beato, con la consapevolezza di tutto quello che può accadere. Chi desidera avere un bambino deve prendersi questa responsabilità.”

“L’amore, l’affetto, lo scopo: pur di credere in ciò che vuole credere, la gente è capace di ignorare il dolore e la sofferenza altrui.”

“In breve mi sono sentita invadere da una solitudine estrema, dilaniante.”

“Che bello, nessuno di loro soffre né prova dolore – sussurra e sorride Yuriko. Qui non esistono né felicità né tristezza. Non esiste niente di niente, perché tutti dormono beati.”

“Perché sei morta così, senza dirmi niente?”

“Non esiste niente al mondo in grado di bloccare il sole pomeridiano di agosto, era come se lo scatto di un flash perdurasse per un istante infinito e racchiudesse in un’unica fotografia piena di luce tutto ciò che si vedeva dalla finestra: le foglie verdi degli alberi, la strada grigia, la scritta Stop sull’asfalto, i pali elettrici, la vecchina col suo carrello e le loro ombre scure.”

“Mentre osservavo distratta il paesaggio immaginavo di essere in una di quelle stradine, sul bordo di una risaia o sulla riva di un fiume e di guardare tutto ciò che mi stava intorno. E pensavo a quanto siamo piccoli e insignificanti noi esseri umani a confronto con la natura, il nostro corpo minuto, il tempo limitato a nostra disposizione e i miliardi di posti nel mondo che non vedremo mai.”

“Che cosa aveva provato nel percepire quell’odore intenso di mare? La famiglia, una nuova vita: che cosa si aspettava? Quali erano stati i suoi sogni e i suoi desideri? Solo in quel momento mi rendevo conto di non averglielo mai chiesto. Non avevo mai chiesto a mia madre ciò che pensava prima di diventare madre. Perché non lo avevo fatto?”

“Ho continuato a percuotere quella porta non so neanch’io per quanto tempo, perché in fondo all’anima speravo che si aprisse lasciandomi rivedere almeno per una volta mia madre… Mia madre che mi apriva la porta con indosso il suo magnifico grembiule rosso, quando tornavo da scuola con la mia adorata cartella sulle spalle e salivo le scale di fretta non vedendo l’ora di riabbracciarla.”

“Non era facile per un ragazzino, però in qualche modo riuscivo a capire quello che voleva dirmi mio padre: nella vita non tutto è bello come sembra, ci sono tante difficoltà da affrontare, e inoltre non bisogna dimenticare che cento anni passano in un baleno e la nostra piccola esistenza fa parte di un tutt’uno smisurato e infinito.”

“—per chi ha perso una persona cara, una tomba a volte può rappresentare una specie di rifugio, un luogo di consolazione quando ci si sente soli e persi.”

“Ho guardato il viso della bambina. Poi ho abbassato il mento contro il petto e l’ho guardata per intero. Era la prima persona della sua vita, il suo primo incontro. Lei, quella creatura unica e irripetibile, era lì con me, e non nei miei ricordi, nella mia fantasia o altrove. Era lì con me, in quel preciso momento, e non aveva incontrato nessun’altra persona prima di me. Piangeva a pieni polmoni, la voce che vibrava in tutto il corpo. Dov’eri? Sei venuta da me? immaginavo di chiederle, e continuavo a fissarla mentre piangeva sul mio petto. Lei, la mia bambina.”

Kafka sulla spiaggia – Haruki Murakami

“E così il denaro sei riuscito a trovarlo? – chiede il ragazzo chiamato Corvo. Il modo di parlare è il solito, un pò strascicato. Come di uno che si è appena svegliato dopo una lunga dormita e ha i muscoli della bocca ancora intorpiditi. Ma il suo è solo un atteggiamento: in realtà è perfettamente sveglio. Come sempre.”

“Ormai hai fatto la tua scelta. Adesso si tratta solo di metterla in pratica. E comunque sia, è la tua vita. Alla fine, sei solo tu a dover decidere.”

“Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso.”

“Mentre scivolo nel sonno, il ragazzo chiamato Corvo continua a sussurrarmi: – Stai per diventare il quindicenne più tosto del mondo -. Come se mi imprimesse nel cuore un tatuaggio con inchiostro blu sicuro.”

“Quando verrà il giorno del mio quindicesimo compleanno, scapperò di casa e andrò in una città lontana e sconosciuta, a vivere in un angolo di una piccola biblioteca.”

“Nella foto siamo su una spiaggia, non so dove, e sorridiamo contenti.”

“Avrei voluto sciogliermi nell’aria e sparire all’istante, senza dover pensare più a nulla.”

“Quando prendo in mano qualche libro e lo apro, dalle pagine emana un odore di antico. E’ un odore particolare, sprigionato dalla conoscenza profonda e dalle intense emozioni che hanno dormito a lungo, tranquille, al riparo della copertina. Aspiro quell’odore, scorro con gli occhi alcune pagine, e ripongo il libro negli scaffali.”

“Quello che capisco adesso è semplicemente che sono solo. Solo e in un paese che non conosco. Come un esploratore solitario che ha perso bussola e mappa. E’ questo che significa essere liberi? Non lo so, e allora rinuncio a pensarci.”

“Col tempo la maggior parte delle cose finisce per essere dimenticata.”

“…avevo notato ogni tanto una specie di rassegnazione. Per dirne una, se si misurava con qualsiasi problema, per quanto difficile, lo risolveva sempre, ma questo successo non suscitava in lui nessuna gioia. Se si sforzava, non mostrava mai segni di affanno, e la pena di chi si industria a raggiungere un obiettivo era del tutto assente. Non gli sfuggiva mai un sospiro. Sembrava fare solo ciò che era necessario. Si limitava a mettere a posto le cose che venivano a trovarsi davanti ai suoi occhi.”

“Bambini particolarmente dotati che, a causa di queste loro doti, si vedono proporre dagli adulti sempre nuovi obiettivi da raggiungere. Succede sovente che, messi di fronte a un eccesso di compiti da risolvere, essi finiscano col perdere a poco a poco la freschezza, l’emozione e l’entusiasmo di solito presenti nella personalità infantile. I bambini che vivono in un ambiente del genere, si chiudono in un guscio e imparano a nascondere ogni espressione spontanea.”

“Il cuore dei bambini è malleabile e può essere modellato come si vuole. Però una volta deformato e indurito, è difficile che ritorni com’era.”

“Le cose che non annoiano, stancano presto, mentre quelle apparentemente noiose non stancano mai.”

“Chiunque sia stato a fare quel sogno, tu l’hai condiviso. Quindi devi assumerti la responsabilità di quello che è accaduto nel sogno. Perché in ogni caso quel sogno, passando per le strade più buie della tua anima, è riuscito a penetrare dentro di te.”

“La musica scompare come se fosse stata inghiottita dalle sabbie mobili. Mi tolgo le cuffie e ascolto il silenzio. Il silenzio è una cosa che si ascolta. Lo scopro per la prima volta.”

“Devi tenere gli occhi bene aperti. Chiudere gli occhi è da rammolliti. Evitare di guardare in faccia la realtà è da codardi. Mentre tu tieni gli occhi chiusi e ti tappi le orecchie, il tempo avanza. Tic-toc-tic-toc.”

“Una volta che si è sfoderata la spada, il sangue deve scorrere.”

“Una realtà satura di rumori ci accerchia. I freni ad aria di un grosso camion, i clacson, i tubi di scappamento. Le cose che avevo intorno a me fino a ieri – il fuoco nella stufa, così intimo, lo scintillio delle stelle, la calma profonda della foresta – si stanno allontanando e presto svaniranno dalla mia memoria. Già mi sembra di ricordarle a fatica.”

“La felicità è una fiaba, l’infelicità un romanzo.”

“Tamura Kafka, nella vita c’è un punto in cui non si può più tornare indietro. E poi c’è un punto, ma i casi sono molo più rari, in cui non è possibile andare avanti. Quando questo accade, che sia un bene o un male, l’unica cosa che possiamo fare è accettarlo in silenzio. E’ così che viviamo.”

“Che cosa significhi essere discriminato, e quanto profondamente si resti feriti, sono cose che solo chi le ha subite può capire.

“Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti. Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi. Sono queste le persone che a me fanno davvero paura.”

“Le persone come me che lavorano mettendoci forza e sudore sono il proletariato. Quelle che se ne stanno comode su una sedia, senza muovere un muscolo, dando ordini a destra e a sinistra e intascando cento volte quello che guadagno io, sono i capitalisti.”

“Un giorno ucciderai tuo padre con le tue mani, e giacerai con tua madre.”

“Prima che Edison inventasse la luce elettrica, la maggior parte del mondo era letteralmente avvolta da tenebre buie e nere.”

“E poi il nome Kafka…immagino che la signora Saeki abbia colto nella misteriosa solitudine sprigionata dal ragazzo del quadro un rapporto col mondo dello scrittore, e per questa ragione lo abbia chiamato Kafka sulla spiaggia. Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell’assurdo. Credo che questo sia il senso del nome Kafka.”

“Adesso sai che cosa significa la gelosia. E’ come un fuoco che ti devasta il cuore.”

“Anch’io, quando avevo la tua età, sognavo sempre di andare in un mondo a parte. Un posto al di fuori del tempo, dove nessuno avrebbe potuto raggiungermi.”

“In un mondo dove tutto si danneggia, il cuore si consuma, e il tempo scorre senza un attimo di tregua.”

“Trattenendo il respiro, aspetto che si faccia notte. le nuvole si dividono, e la luce della luna invade il giardino illuminando gli alberi. Ci sono troppe coincidenza. Tante cose stanno iniziando a convergere, sempre più in fretta, verso un’unica soluzione.”

“Sono stanca, e il vento è forte.”

“Il puro presente è il processo impercettibile in cui il passato avanza divorando il futuro. A dire il vero, ogni percezione è già ricordo.”

“Volevo andarmene. Andare via di qui, e trovare un posto dove le cose fossero diverse, e le persone più interessanti.”

“Ma io penso che il luogo in cui si nasce e quello in cui si muore siano molto importanti per ognuno di noi. Quello in cui si nasce, è ovvio, nessuno può sceglierlo. Però, entro certi limiti, abbiamo il potere di scegliere dove morire.”

“C’è stato un tempo in cui ho avuto qualcosa che era troppo perfetto. Per questo dopo non ho potuto fare altro che disprezzare me stessa. Ecco la mia maledizione. Una maledizione alla quale finché sarò in vita non potrò sottrarmi.”

“Sia Nakata che Oshimo non erano abituati alla vista del mare, quindi avrebbero potuto ammirarlo all’infinito senza stancarsene.”

“Che bella cosa il mare, non trova?
Si, guardarlo dà un senso di pace.”

“Seduto sul portico, cullato dal cinguettio degli uccelli e sorseggiando una tisana calda, immagino un campo di battaglia in Russia sotto una tempesta di neve.”

“A volte tornare indietro è molto più difficile che andare avanti.”

“I ricordi ti scaldano il corpo dall’interno. Ma allo stesso tempo ti lacerano dentro.”

“Non dimenticare quello che ti abbiamo detto a proposito delle baionette, – dice il soldato alto. – Se colpisci il nemico, devi sempre ruotare con forza la lama da un lato. E’ l’unico modo per tagliargli le viscere. Se non lo fai, ti restituirà il colpo. E’ così che vanno le cose nel mondo lì fuori.”

“Io per sentirmi bene devo avere sia il mare che la montagna. Naturalmente non vale per tutti, ma credo che in genere si è molto condizionati dal proprio luogo d’origine, Il modo di pensare e sentire sono legali alla geografia, al clima, al vento dei posti dove uno è cresciuto.”

“Tutti perdiamo continuamente tante cose importanti, – dice quando la suoneria del telefono si è placata. Occasioni preziose, possibilità , emozioni irripetibili. Vivere significa anche questo. Ma ognuno di noi nella propria testa – si, io immagino che sia nella testa – ha una piccola stanza dove può conservare tutte queste cose in forma di ricordi. Un pò come le sale della biblioteca, con tanti scaffali. E per poterci orientare con sicurezza nel nostro spirito, dobbiamo tenere in ordine l’archivio di quella stanza: continuare a redigere schede, fare pulizie, rinfrescare l’aria, cambiare l’acqua ai fiori. In altre parole, tu vivrai per sempre nella tua biblioteca personale.”

“ll mondo è una metafora.”

“Superata Nagoya, comincia a piovere. Guardo le linee che le gocce formano sul vetro oscuro. E mi ricordo che pioveva anche quando sono partito da Tokyo. Penso alla pioggia che cade nei luoghi più diversi. La pioggia nella foresta, la pioggia sul mare, la pioggia lungo l’autostrada, sulla biblioteca, la pioggia che cade ai confini del mondo.”

“Adesso dormi – dice il ragazzo chiamato Corvo. – E quando ti sveglierai farai parte di un nuovo mondo.
Così finalmente ti addormenti. E quando ti svegli, fai parte di un mondo nuovo.”

Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro

“Appare sempre più probabile che riuscirò davvero ad intraprendere la spedizione che da alcuni giorni ormai tiene completamente occupata la mia fantasia.”

“Mr Farraday non appartiene alla schiera di quei signori che sono contraddistinti da uno difetti più irritanti in un datore di lavoro, e cioè la volubilità.”

“E’ difficile spiegare le sensazioni che provai quando alla fine mi misi in viaggio.”

“Ma ecco che alla fine anche i dintorni si fecero irriconoscibili, cosicché mi resi conto di essere andato al di là di ogni confine precedentemente raggiunto.”

“Era una sensazione davvero piacevole quella che si provava a starsene lì, in piedi, circondati dai suoni dell’estate, con una lieve brezza sul viso.”

“Permettermi di formulare la cosa in questo modo: la dignità, in un maggiordomo, ha a che fare, fondamentalmente, con la capacità di non abbandonare il professionista nel quale si incarna.”

“Gli europei non sono in grado di fare i maggiordomi, perché come razza non sanno mantenere quel controllo emotivo del quale soltanto la razza inglese è capace.”

“Oh, non ho alcuna fretta – feci io con un sorriso. Per la prima volta dopo molti anni posso prendermela comoda, e debbo ammettere che si tratta di una esperienza alquanto godibile. Sapete, sto facendo un viaggio in automobile per il puro piacere di farlo.”

“E’ quando i commensali sono due, anche se uno di essi è il nostro stesso datore di lavoro, che si incontra maggiore difficoltà nel raggiungere quell’equilibrio fra l’attenzione e il dar l’illusione di non esserci, che è condizione essenziale del buon servire in tavola; è in questa situazione, infatti, che raramente ci si libera del sospetto che la propria presenza inibisca la conversazione.”

“Quando si è messo qualcuno al tappeto, la cosa dovrebbe finire lì. Non si può continuare a prenderlo a calci.”

“Ma che senso vi è nel continuare all’infinito a far congetture su che cosa avrebbe potuto accadere se tale o tal’altro momento si fosse risolto in maniera diversa? In questo modo, forse, si può condurre se stessi alla follia.”

“In un paese qual è il nostro è possibile che le persone abbiano un certo dovere di riflettere sui grandi problemi internazionali, e formarsi una propria opinione. Ma dal momento che la vita è quella che è, come ci si può aspettare che la gente comune abbia davvero delle idee ben precise su ogni genere di cose”

“Ma la verità è che la gente è molto più felice se la si lascia in pace.”

“La gente da queste parti ha una qualche coscienza politica. Sente che dovrebbe avere opinioni precise su questo e su quello, che è esattamente la cosa che Harry li invita a fare. Ma in fondo non sono poi diversi dagli abitanti di qualunque altro posto. Vogliono una vita tranquilla.”

“Pure, non riuscivo a sottrarmi alla sensazione che ciò che realmente vedevo fosse una stanchezza nei confronti della vita; quella scintilla che un tempo aveva fatto di lei una persona così vivace e a volte persino mutevole, adesso sembrava sparita.”

“Si passa tanto tempo insieme a una persona e alla fine si scopre di essersi abituata a lui.”

“Ma questo non vuol dire, naturalmente, che non vi siano momenti di tanto in tanto, momenti di estrema tristezza, quando pensi tra te e te: Che terribile errore è stata la mia vita. E allora si è indotti a pensare ad una vita diversa, una vita migliore che si sarebbe potuto avere.”

“Dopotutto ormai non si può più mettere indietro l’orologio. Non si può stare perennemente a pensare a quel che avrebbe potuto essere. Ci si deve convincere che la nostra vita è altrettanto buona, forse addirittura migliore, di quella della maggior parte delle persone, e di questo si deve essere grati.”

“Il fatto è, naturalmente – dissi io dopo un pò di tempo, – che ho dato a Lord Darlington il meglio di me. Gli ho dato tutto quanto di meglio avevo da dare, e adesso – ebbene – adesso mi accorgo che non mi è rimasto molto altro da dare.”

“Smettila di guardarti indietro continuamente, altrimenti non puoi far altro che essere depresso. E, d’accordo, non riesci più a fare bene il tuo lavoro come lo facevi un tempo. Ma è la stessa cosa per tutti, capisci? Tutti quanti a un certo punto dobbiamo metterci a sedere.”

“Bisogna essere felici. La sera è la parte più bella della giornata. Hai concluso una giornata di lavoro e adesso puoi sederti ed essere felice. Ecco come la vedo io. Domandate a chiunque e vedrete che vi diranno tutti la stessa cosa. La sera è la parte più bella della giornata.”

“E forse allora vi è del buono nel consiglio secondo il quale io dovrei smettere di ripensare tanto al passato, dovrei assumere un punto di vista più positivo e cercare di trarre il meglio da quel che rimane della mia giornata.”

“E forse è giunto davvero il momento che io cominci a considerare con maggiore entusiasmo l’intera faccenda dello scambio di battute scherzose. Dopotutto quando si pensa alla cosa, non si ha la sensazione che si tratti di una attività poi così sciocca alla quale potersi dedicare – in particolare se accade che in tale scambio di battute si trovi il segreto del calore umano.”

Quando eravamo orfani – Kazuo Ishiguro

“Era l’estate del 1923, l’estate del mio addio a Cambridge, la stessa in cui, a dispetto del desiderio di mia zia che mi rivoleva nello Shropshire, decisi che il mio futuro sarebbe stato nella capitale e affittai un piccolo appartamento al numero 14b di Bedford Gardens a Kensigton.”

“Semore in questo periodo, incominciai ad analizzare la vita professionale dei vari investigatori che avevano lasciato traccia delle loro imprese, scoprendo di essere in grado di fare un distinguo tra coloro che si erano guadagnati una reputazione grazie a successi consolidati e chi invece doveva il proprio nome essenzialmente alla posizione di cui godeva in certi ambienti; arrivai a capire che c’erano due modi per diventare qualcuno nella mia professione, uno vero e uno falso.”

“Ma ci sarà sempre il male acquattato dietro l’angolo pronto a sorprenderci.”

“Non intendo guardare alla mia vita quando sarò veccia e scoprire che è stata vuota. Voglio vedere qualcosa di cui poter essere fiera. Vede, Christopher, io sono ambiziosa.”

“…si portavano appresso l’atmosfera dei viottoli e della campagna inglese come la conoscevo dalla lettura de Il vento tra i salici o delle strade nebbiose dei gialli di Conan Doyle.”

“La gente ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo.”

“E’ tutto a posto. Non sono sconvolta. In fondo, erano solo delle cose. Quando uno perde padre e madre, non può prendersela troppo per delle cose, non credi?”

“Bisogna guardare avanti nella vita.”

“Quando sei a scuola, ogni tanto, dimentichi. Solo ogni tanto. Conti i giorni che mancano alle vacanze come fanno tutte, e pensi che rivedrai Mamma e Papà.”

“Ed eccola lì, dunque, la cosiddetta élite di Shanghai, pronta a trattare con assoluto disprezzo la sofferenza dei propri vicini di casa cinese residenti al di là del canale.”

“Si cambia, non si fa altro che cambiare.”

“E’ raro trovare persone tanto pronte a comprendere.”

“Quando un uomo ha vissuto tanto quanto me, attraversando il caos di questi anni, vuol dire che conosce molte gioie e altrettante tristezze.”

“Tu sei quel che io definisco un autentico idiota. E vuoi sapere perché? Te lo dico subito. Perché fingi di sapere un mucchio di cose che non sai. Sei troppo orgoglioso per ammettere che hai fallito. Questa è esattamente la mia definizione di un autentico idiota. Un cretino! Mi senti? Un vero e proprio cretino.”

“Erano talmente identici i loro lamenti penosi, il modo in cui le grida si trasformavano in suppliche disperate per poi fondersi ancora nell’urlo, da farmi pensare che quel tormento fosse ciò a cui ciascuno di noi sarebbe andato incontro nel cammino verso la morte – che quei rumori terribili fossero universali come il pianto di ogni neonato.”

“Abbiamo avuto dei giorni meravigliosi, – dissi. – Allora non sapevamo, ovviamente, quanto fossero meravigliosi. Nessun bambino lo sa mai, immagino.”

“Akira non parlò per un pezzo. Poi disse: – Quando mio figlio. Quando lui scopre mondo non bello. Io voglio… – Si interruppe, forse per il dolore o forse perché non riusciva a trovare la parola per dirlo. Disse qualcosa in giapponese, e poi proseguì: – Voglio io insieme a lui. Per aiutare. Quando lui scopre.”

“Scrisse che quando cresciamo, la nostra infanzia si trasforma in una terra straniera.”

“Ma lui l’adorava. Voleva disperatamente essere alla sua altezza, e quando ha scoperto che non ce l’avrebbe fatta, bè, se n’è andato. Con qualcuno al quale stava bene che lui fosse com’era. Secondo me, cercava solo un pò di riposo.”

“A lei importava soltanto una cosa: che io avessi una vita felice.”

“Non hanno mai avuto molto denaro, il che significa che non potevano vivere con la spensieratezza che avrebbero desiderato.”

“Forse esiste qualcuno in grado di attraversare l’esistenza libero da tali pensieri. Ma per quelli come noi, il destino è affrontare il mondo da orfani, e inseguire per anni i fantasmi di genitori scomparsi. E non possiamo fare altro che sforzarci di concludere la missione, quanto meglio è possibile, perché fino a quando non l’avremo fatto, non ci verrà concessa mai pace.”

Il ristorante dell’amore ritrovato – Ito Ogawa

“Quella sera, rientrando a casa dopo la giornata di lavoro al ristorante turco, trovai l’appartamento completamente vuoto.”

“La cucina era piccola, con le pareti rivestite di piastrelle, ma non avrei barattato con nient’altro al mondo la felicità che provavo davanti ai fornelli, al tramonto, avvolta dalla luce arancione del sole calante, quando potevo dedicarmi con cura alla cena dopo il turno di mattina al lavoro.”

“Ero andata a stare dalla nonna, la madre di mia madre. Quando rincasavo, salutandola ad alta voce mentre aprivo con gran fracasso la malandata porta scorrevole della sua casetta, la trovavo immancabilmente in cucina davanti ai fornelli, sorridente e pronta ad accogliermi.”

“Non ricordo di preciso quando, ma avevo deciso che un giorno sarei diventata una cuoca professionista. Cucinare, nella mia vita, era come un fuggevole arcobaleno che affiorava nella penombra.”

“Il motivo per cui cercavo di limitare al massimo le spese, vivendo dello stretto necessario, era uno solo: accumulare il capitale sufficiente per aprire, un giorno, un ristorante insieme al mio fidanzato.”

“La sola vista della nonna in cucina, avvolta in quell’aura tutta sua di luminosa santità, mi rendeva serena. Mi bastava essere lì ad aiutarla per avere la chiara sensazione di partecipare a qualcosa di sacro e solenne.”

“Gestire un ristorante tutto mio era il sogno più grande che avessi mai avuto.”

“Era senza dubbio un lavoro molto faticoso, ma fare il pane con le mie mani era una delle cose che amavo di più e perciò non mi costava tanto. Oltretutto mi aiutava a scandire meglio il ritmo delle mie giornate.”

“Sognavo che il mio ristorante potesse suscitare nelle persone una sensazione al tempo stesso di meraviglia e d’intimità, come se fosse uno di quei posti che si è sicuri di aver già visto ma in cui non si è mai messo piede: qualcosa di simile a una caverna segreta, dove ognuno potesse provare sollievo e addirittura ritrovare il proprio sè. Per questo doveva avere un aspetto dolce e grazioso.”

“Secondo il mio punto di vista, una cucina doveva essere anzitutto pulita, luminosa e comoda. Tutto il resto veniva dopo.”

“Quando rientrai in casa, a tarda sera, m’infilai nel futon e presi a riflettere sulla questione del nome. E fu precisamente a mezzanotte, mentre ascoltavo il richiamo di zio Gufo, che mi venne in mente Il Lumachino”.

“Io e il mio ristorantino eravamo già un’anima e un corpo. Una volta entrata nel guscio non ne sarei più uscita, perché quello era per me l’unico luogo dove vivere in pace.”

“Non ci sono limiti alla comunicazione: basta molto poco per comprendersi l’un l’altro.”

“Sarebbe stato assolutamente vietato fumare, dato che il fumo influisce sul sapore del cibo. E poi niente musica, perché volevo che i clienti ascoltassero i suoni della cucina e le voci degli uccelli e degli animali del bosco.”

“Il senso d’impotenza che nasce dentro quando la persona che si ama annuncia che è finita non può essere compensato da alcunché, nè tanto meno può essere rimosso a piacimento.”

“Con le mani appena lavate, tastai con estremo garbo quei prodotti della natura, avvicinandoli uno a uno al viso, e parlandoci a occhi chiusi, come fossero piccole creature appena nate. Senza che nessuno me l’avesse mai insegnato, eseguivo sempre questo rituale prima di iniziare a cucinare. Ascoltavo la voce degli ingredienti, con il naso e con le guance. Sentivo, annusavo, mi accertavo della loro condizione e domandavo come preferissero essere cucinati. E loro, puntualmente, mi rispondevano e mi suggerivano il modo più appropriato. Forse era solo frutto della mia immaginazione, ma quelle voci flebili e gentili le udivo per davvero.”

“Mi limitai ad assentire remissivamente, senza replicare: nessuno ha il diritto di infrangere i sogni altrui.”

“Così, dopo essermi spremuta a lungo le meningi, avevo optato per una soluzione più audace: dare chiara espressione ai sentimenti e alle emozioni attraverso il cibo, preparando piatti dal gusto armonioso e al tempo stesso forte e stimolante.”

“Cucinare mi dava una gioia incontenibile e le mie cellule erano un unico vortice di pura estasi. Ero felice come non mai, perché potevo cucinare per gli altri.”

“In quel momento la curiosità di cui ero preda era più forte di tutto il resto, tanto fa farmi abbandonare ogni riserbo e da avvicinare il bicchiere alle labbra. Vi chiedo scusa, sussurrai tra me e me, dopo di che assaporai il primo goccio di quel preziosissimo vino rosato. A ogni sorso sentivo un prato fiorito crescermi dentro, via via più immenso. Non avevo idea di come potesse essere il paradiso, né mi ero mai sforzata di immaginarmelo, ma se alle sue porte mi avessero fatto bere anche un solo sorso di Cristal Rosè, ci sarei entrata di corsa e non ne sarei più uscita.”

“Cucinare quando si è arrabbiati, tristi e di cattivo umore – mi diceva sempre la nonna – è molto rischioso, perché il nostro stato d’animo infelice trasparirà di certo nel gusto e nella disposizione del cibo nei piatti. Quando si prepara da mangiare, bisogna pensare a qualcosa di bello e stare davanti ai fornelli con gioia e serenità.”

“Avevo ormai imparato che al mondo esistevano cose impossibili da affrontare solo con le proprie forze. Ciò che siamo in grado di determinare grazie ai nostri semplici desideri, pensavo, è niente se paragonato a quanto invece continua ad accadere indipendentemente dalla nostra volontà, come un fiume sconfinato che scorre inarrestabile per volere di qualcuno o di qualcosa molto più grande di noi.”

“A Okinawa dicono che del maiale si può mangiare ogni cosa, eccezione fatta per le grida lanciate in punto di morte.”

“Una volta, almeno una sola volta, avrei voluto sentire le sue braccia stringermi forte. Avevo esitato, mi era mancato il coraggio, e avevo perduto in eterno quell’unica occasione.”

“Ogni sera, a tarda ora, mi ritornava in mente quella notte… La notte in cui mia madre, alla vigilia delle nozze, aveva chiesto di ascoltare la mia voce. Provavo un rimorso dilaniante al pensiero di non essere stata in grado di accontentarla. Un rimorso che faceva più male della tristezza provocata dalla sua morte, tanto era grande e profondo. Perchè non ero riuscita a dirle nulla, sebbene mi avesse implorata? Perchè? Perchè? Perchè?”

“Distesi una tovaglia di lino bianca, nuova e ben inamidata sulla tavola, e stappai la bottiglia di Amarone che avevo tenuto a lungo da parte, in attesa di un’occasione speciale. Versai quindi adagio, in un grosso calice panciuto, quel prezioso vino rosso. Era scuro e intenso come il sangue, e in controluce brillava come un rubino d’inestimabile valore. Chiusi gli occhi e m’inebriai del suo dolce e sublime profumo.”

“Si, non smetterò mai di cucinare pietanze che possano regalare anche un solo pizzico di felicità alle persone. E voglio farlo qui, per sempre, nella cucina del mio ristorante.”

La scuola della carne – Yukio Mishima

“Le donne divorziate sono naturalmente portate a stringere amicizia tra loro. Lo stesso valeva per Asano Taeko e il suo piccolo clan.”

“Lei sapeva che le donne all’apparenza arroganti, in realtà soffrivano profondamente per via di qualche imperfezione fisica.”

“In altre parole, si premuravano di disprezzare, prima di essere disprezzati essi stessi.”

“Appoggiò con veemenza l’anello di diamanti sul pianoforte bianco, prese tra i denti l’estremità del guanto e lo sfilò.
Improvvisamente era venuta fuori l’ebrezza.
– Ehi, Taeko, così ti rimane il segno del rossetto sul guanto”
– Bè, meglio, non è più erotico?”

“Il vino? Vi porto del Beaujolais?”

“Detesto gli uomini che non hanno nemmeno la dignità di voler salvare le apparenze.”

“Da quando la sua vita aveva un segreto si sentiva più viva.”

“Ma il bel viso di Senkichi aveva qualcosa di raro. Dai suoi tratti virili affiorava la dolcezza. Orgoglio e solitudine erano come sovrapposti.”

“E così, fin dal principio, i due iniziarono a ferirsi a vicenda. Ma l’animo umano è complesso: più si facevano male, più il loro legame diventava autentico.”

“Taeko lo osservava bene. Che delusione de Senkichi avesse appeso con cura la sua giacca elegante all’attaccapanni, se fosse stato attento nello sfilarsi uno a uno gli strati di indumenti! Invece, fortunatamente, con estrema virilità si sbarazzò della cravatta, gettò per terra i calzini e sistemò senza cura giacca e pantaloni sullo schienale di una sedia.”

“La carne di Senkichi prese a trasudare grazia.”

“Non hai mai pensato di studiare, fare carriera, insomma, di diventare una persona importante e di poterti rivolgere alla gente con arroganza? Un felice borghese come tanti, intendo. Al di là dei piaceri della carne. O è una cosa a cui hai rinunciato a priori?”

“Le tre amiche avevano preso l’abitudine di godersi i loro aperitivi lasciandosi trascinare dalle chiacchiere. Suzuko sorseggiava un Dubonnet e Taeko un Porto; soltanto Nobuko assaporava virilmente un Martino molto secco.”

“I giovani americani sono arroganti, egocentrici e appiccicosi. No, grazie! Ah, se il Giappone fosse stato invaso dai militari italiani, allora sì che sarebbe stato bello.”

“Sia per un uomo sia per una donna, essere amati era ben diverso da amare.”

“Insondabile è la gioia impetuosa che, chi è amato, avverte nel profanare se stesso; mentre chi ama, è condannato a seguire l’altro in una perpetua discesa verso le profondità dell’inferno.”

“Negli uomini e nelle donne, la virilità o la femminilità della carne dovrebbe scaturire dalla sensualità che sprigionano, dal bagliore delle loro esistenza. E non ha niente a che vedere con l’ostentata vanità maschile fondata su un funzionalismo limitato. Un uomo tutto d’un pezzo rimane tale qualsiasi cosa faccia: lo è per il solo fatto di esserci, di esistere.”

“Taeko passò le sue braccia riscaldate dal sole attorno al collo del ragazzo e lo baciò. Le sue labbra sapevano di tabacco e caffè, il sapore di un uomo maturo.”

“Taeko era lieta di immergersi nel meraviglioso contrasto che si era creato fra il tumulto del retrosala e gli invitati, vestiti in modo irresponsabilmente sgargiante. Era la solenne mescolanza di menzogna e verità, e anche il suo falso principe ne era avvolto. Così doveva essere una festa!”

“Così preso dalla lettura, Taeko ne percepì l’estrema fragilità. Sapeva che sarebbe bastato sfiorarlo con un dito e le fantasie di quel ragazzo si sarebbero sbriciolate all’istante. Non doveva assolutamente disturbarlo in quel momento: la sua vanità gli faceva credere di poter essere chiunque, benché non fosse ancora nessuno.”

“Quell’indifferenza da cane affamato la diceva lunga sulla natura solitaria di un uomo che poteva facilmente fare a meno di qualsiasi rapporto con il mondo esterno.”

“Mai e poi mai avrebbe voluto per amante uno di quegli uomini che mangiano come uccellini.”

“Taeko piangeva di gioia. Nella notte di una stanza in cui non c’era più nulla, né società, né mistero, né occhi inquisitori, né vanità, loro due si amavano, reietti del mondo come naufraghi su una zattera in alto mare.”

“Per un uomo, l’alcol che beve per una delusione amorosa è una medicina. Lo fa per dimenticare se stesso, non lo gusta neanche. Invece, per la donna è alcol a tutti gli effetti. Cercano un pò di speranza, ed è uno spettacolo pietoso.”

Un viaggio chiamato vita – Banana Yoshimoto

“Un viaggio, per quanto terribile possa essere, nel ricordo si trasforma in qualcosa di meraviglioso.”

“Giza è una città strana, che fa sentire un pò sollevati da terra, senza nessun appiglio.”

“Penso che in fondo un viaggio sia tale quando non si protrae per lungo tempo, in quanto a un certo punto si deve ritornare.”

“La Sicilia, a  inizio primavera, era un paradiso di fiori. Anice, gelsomini, cactus e fiori di mandorlo sbocciavano ovunque, e la città intera si riempiva del loro dolce profumo.”

“Un viaggio è sempre un pò problematico, ma se nonostante le difficoltà si è decisi a visitare tanti posti, anche di un viaggio terribile si avrà un ricordo meraviglioso.”

“I viaggi moltiplicano le vite degli uomini.”

“Sono infiniti e diversi i modi di trascorrere la vita…non voglio dimenticarlo mai”

“Il gusto di un bicchiere di vino rosso bevuto nel tepore di un’enoteca nella quale siamo entrati per ripararci dal freddo di una piccola cittadina toscana in pieno inverno. Era un sapore che sembrava fondersi con il corpo. Mi sono detta che bere quel vino nella terra in cui era nato equivalesse a gustarne tutto, clima compreso.”

“Poco tempo fa sono andata per la prima volta in Sicilia. Siccome mi era stato detto da tutte le persone che conoscevano l’Italia che Palermo è una città pericolosa, stavo in guardia più o meno come quando sono andata in Sud America. ma nel momento stesso in cui ho messo piede a terra in aeroporto, mi sono resa conto che era tutto così bello che non mi importava più di niente. Il cielo azzurro e le montagne maestose. Di sera la strada che portava in città era bloccata dal traffico, ma nella luce di quel tramonto cera una bellezza dimenticata, di cui avevo come nostalgia.”

“Ho l’impressione che quando gli italiani soffrono, lo facciano con una profondità che i giapponesi non possono neanche immaginare, ma di fronte alle cose belle e buone riescono ad aprirsi incondizionatamente…. E’ un paese in cui niente va come deve andare, e si deve cedere spesso a qualche compromesso, ma è proprio questo che mi piace.”

“Forse la vita è fatta di cose semplici, e si può fare bene al proprio corpo anche senza tanto lusso. Questo è ciò che ho pensato.”

“Ma si dice che la magia del viaggio cominci una volta che si è ritornati a casa.”

“Una città in cui in modo del tutto naturale circolino bambini, donne incinte, anziani e persone sulla sedia a rotelle, ma senza che li si soffochi di attenzioni, con le sole strutture necessarie e lasciando che per il resto le persone si aiutino a vicenda, usando la testa…questa è una città fatta di esseri umani.”

“Così come ci sono momenti tristi e difficili, siamo anche in grado di divertirci senza freni; la vita funziona alla perfezione.

“Accumulare bei ricordi, non è forse la sola cosa che possiamo fare nella vita?”

“Anche l’Italia. Dicono che la gente sembra sempre allegra, che la cucina è deliziosa, che se ci si stanca si dorme al pomeriggio e poi si va avanti a divertirsi fino alla sera tardi, che uomini e donne si innamorano quando vogliono, in piena libertà, che nelle chiese ci sono opere d’arte tanto belle da mozzare il fiato, che le piazze sono stupende e piene di sculture tanto famose da chiedersi se sia normale che siano posate lì, e che le città da Nord a Sud sono tutte bellissime, e ancora, dicono che il Nord e il Sud sono come due nazioni differenti.
Ed è davvero così.”

“In tutte le cose, c’è un livello superiore a quello del semplice passatempo, ed è quello del metodo.”

“Il giardino, come la casa, prende vita nel momento in cui c’è qualcuno al suo interno che fa circolare l’aria.”

“La tavola è come una tela dipinta che ci insegna che “oggi” è una volta sola. L’immagine dipinta svanisce alla fine della giornata, ma il suo ricordo resta scolpito nella mente delle persone che erano sedute al nostro stesso tavolo. E’ qualcosa che i soldi non possono comprare, e che resta proprio in quanto svanisce.”

“Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente nè a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive.”

“in fondo si vive solo quando si creano ricordi…questo pensavo mentre, esausta, mi dicevo che avevamo fatto bene a partire.”

“Ma questa persona, che tutti i giorni lavora con una voce da morto, nel privato, quando arriva la sera, sa rilassarsi come un essere umano? Riesce a ridere con tutto il cuore?”

“Un pò di tempo fa sono andata a Palermo. Ogni giorno verso sera, il sole risplendeva del colore dell’oro, e il cielo per un pò restava di un bell’azzurro, tanto denso da far venire l’ansia.”

“Non è forse questa la vita? La felicità in mezzo a qualsiasi sofferenza, come una benedizione che ci viene dal mondo intorno.”

“Certo, le eccezioni ci sono ovunque, e quindi non posso fare di un paese straniero un paradiso. Però ogni volta che sono all’estero sento le spalle più leggere, la mattina è mattina, la sera è sera, e alle cose di domani penserò domani…questo è certo.”

“I mass media propongono ogni giorno le storie opportunamente gonfiate di persone di successo, e il pubblico ne è risucchiato. Tutti si sentono in colpa per qualcosa, che sia il fatto stesso di vivere, o la propria normalità.”

“Non siamo venuti al mondo perchè dentro di noi brucia la fiamma di una passione? Per fare fino in fondo le cose per cui siamo portati?”

“Non siamo nati per lavorare incessantemente, carichi di rabbia, senza fermarci mai, con la sensazione che ci manchi qualcosa, come se avessimo buttato via la nostra vita, mentre ci affrettiamo verso la morte in preda a un senso di inadeguatezza.”

“Limitiamo le ore trascorse inutilmente. Però smettiamola di affannarci per diventare qualcuno a tutti i costi, per prendere iniziative, non ce n’è bisogno. Rallentiamo il ritmo, e prima di addormentarci ripensiamo a ognuna delle cose che abbiamo fatto. Sentiamoci grati per aver trascorso una giornata in salute, per la pace, per avere una famiglia, semplicemente.”

“Il nostro tempo appartiene soltanto a noi.”

“La magia tiene sempre la porta aperta. Davvero, sempre. Trovarla dipende solo da noi.”

“Quella vecchietta mi ha detto che se non si annaffia con amore è inutile, perchè se non si accorge dei cambiamenti delle singole piante.”

“Ma, in realtà, per una mamma è fondamentale non farsi mai vedere insofferente o abbattuta, e rappresentare per il suo bambino qualcosa di straordinario e di unico, come il sole.”

“Ciò che di buono mi ha dato l’esperienza di lavoro come cameriera è stato l’aver imparato a parlare con ogni tipo di persona, e a non farmi cogliere impreparata.”

“E’ proprio vero che a questo mondo ogni cosa finisce, prima o poi. Non importa quanta voglia abbiamo di andarci, in alcuni luoghi non si può più tornare.
Voglio passare la vita ad accumulare ricordi nella mia testa finchè non ne entreranno più, e finiranno per fuoriuscire.”

“La sola cosa che non cambia mai è una sensazione che precede ogni viaggio: non tornerò uguale a prima. Credo che sia la sensazione più importante, quando ci si mette in viaggio.
In fondo ogni giorno è un viaggio.”

“La nostra vita appartiene soltanto a noi, e i ricordi…quelli non possiamo cederli a nessuno. Accumulatene, che siano soltanto vostri, e straordinari, grandi, tanti, irripetibili, di quelli che lasciano a bocca aperta, e che fanno entrare nella tomba con il sorriso sulle labbra.”

Il corpo sa tutto – Banana Yoshimoto

“Quando vado in ospedale, nel momento stesso in cui entro nel portone avverto un disagio, un senso di agitazione, e vorrei subito andarmene via, ma dopo un po’ che ci sto mi abituo. E quando ne esco, il mondo di fuori mi sembra troppo intenso.”

“Gli uomini hanno paura dei loro simili indeboliti. Suggestionati, credono sia la loro stessa vita che si va spegnendo.”

“A vedere come, dopo averli innaffiati, i fiori sollevano la testa con tutte le loro forze per ricevere il sole, penso: Siete vivi, eh, voialtri! A guardarli non ci si annoia. E’ questa la bellezza di avere del tempo.”

“Osservandolo capivo che per imparare una cosa per la prima volta, più del tempo impiegato, più della stessa concentrazione, è importante avere un obiettivo ben chiaro e continuare a perseguirlo.”

“Come al solito, io mi stancai subito di tutto e passavo intere giornate a guardare il mare. Quando il sole si spostava da sud a ovest nel cielo appariva qualcosa di speciale. I colori, le gradazioni della luce, tutto dipingeva il mondo con una freschezza da togliere il respiro. Quella trasformazione possedeva una tale ricchezza di sfumature che più la guardavo e meno potevo staccarne dagli occhi, fosse pure per un attimo. Non mi veniva mai a noia, ne ero totalmente assorbita.”

“Quando c’è qualcosa di brutto, se uno presta attenzione, da un’altra parte c’è nascosta una cosa gioiosa come questa. Dio non ci dimentica – disse la mamma.”

“Sono pochissimi gli amici con cui si possa stare in silenzio.”

“Il tempo che niente può fermare non scorre solo per piangere sulle cose perdute ma anche per ottenere un’infinità di momenti bellissimi, uno dopo l’altro.”

“Eppure basteranno poche ore e ci si dimenticherà a vicenda, l’immagine dell’altro sbiadirà, e comincerà un nuovo domani. Ed è proprio questa la cosa più triste.”

“Una ragazza alla soglia dei vent’anni è ancora poco più di una bambina capricciosa con la pretesa, dentro la sua piccola testa, di dominare il mondo e naturalmente anch’io ero così. E per questo la maggior parte del tempo ero scontenta e irritata senza capirne la ragione.”

“A pensarci adesso, quella qualità era esattamente lo stesso coraggio con cui aveva affrontato la scoperta della sua malattia. Senza fare nulla più del necessario, e tuttavia senza fuggire, senza imbrogliare ricorrendo a dei sotterfugi. Penso che il suo carattere, includendo la sua forza e la sua debolezza, possa essere definito con un solo aggettivo: nobile.”

“Vivendo con mio padre l’ho capito perfettamente: la famiglia può funzionare solo quando l’uomo e la donna si dividono i compiti con estrema serietà”

“Nel vivere ci sono davvero tanti significati, e una quantità incredibile di scene, più numerose delle stelle, tante da non poterle ricordare a una a una, inonda il mio spirito, però mai più cercherò di attribuire alla vita dei significati, mai più cadrò in un errore così brutto e meschino.”

“Si, quando mia sorella era di buonumore chissà perché canticchiava sempre la famosa canzone di Simon & Garfunkel -The sound of silence”

1Q84 – Murakami

“Nel taxi la radio trasmetteva un programma di musica classica in FM. Il brano era la Sinfonietta di Janacek. Non esattamente la musica più adatta da sentire in un taxi bloccato nel traffico.”

“Forse la frase più importante che la storia insegni agli uomini è -A quel tempo nessuno sapeva ciò che sarebbe accaduto.”

“Nel 1926 era morto l’imperatore Taisho, e aveva avuto inizio l’era Showa. Anche in Giappone stava per cominciare una fase buia e odiosa. Finiva il breve interludio del modernismo e della democrazia, e il fascismo acquistava potere.”

“Uno si può fare un’idea di ciò che sta accadendo solo guardando con i propri occhi e giudicando con la propria testa.”

“Le consiglierei di tenere a mente un fatto, e cioè che le cose sono diverse da come appaiono.”

“Il primo ricordo di Tengo risaliva a quando aveva un anno e mezzo. Sua madre si toglieva la camicetta, abbassava le spalline della sottoveste bianca e offriva i capezzoli da succhiare a un uomo che non era suo padre.”

“Era il tipo di persona che ragiona seguendo una propria logica e formula giudizi senza tenere in nessun conto le aspettative degli altri. Inoltre, sebbene non ne facesse sfoggio inutilmente, leggeva un’enorme quantità di libri e la sua erudizione si espandeva in numerosi campi. ma al di là della cultura, possedeva un occhio che gli permetteva di afferrare in modo intuitivo le persone e i libri. Nel suo modo di vedere c’era una parte consistente di pregiudizio, ma secondo lui anche il pregiudizio era un elemento importante di verità. in fondo non era un uomo che parlasse molto, e non gli piaceva aggiungere troppe spiegazioni alle cose, ma quando era necessario sapeva motivare il proprio parere in modo logico e brillante.”

“La maggior parte delle persone è incapace di giudicare il valore dei libri. Però nessuno vuole rimanere fuori dalla corrente che muove il mondo. Quindi se un libro vince il premio la gente lo compra e se lo legge.”

“Poi chiuse gli occhi e recitò una preghiera. le parole in sè non avevano per lei alcun significato. il significato della preghiera non contava niente. la cosa importante era recitarla.”

“Tu lo sai, caro Tengo, qual è la più grossa differenza tra talento e intuito?
Non saprei
E’ che per quanto uno possa essere dotato di talento, non è affatto sicuro che avrà da mangiare a sufficienza, mentre uno che possiede intuito non avrà mai problemi a pagarsi il pranzo.”

“…siamo tutti rassicurati dal fatto di non far parte dei pochi che vengono esclusi, ma di appartenere alla maggioranza che esclude.”

“Anche se tanto, prima o poi, qualcosa uccide comunque ognuno di noi.”

“Aomame attese, gustandosi la vista di quegli splendidi salici. Non c’era vento, e i rami pendevano silenziosi verso terra. Come persone assorte in interminabili meditazioni.”

“Tanto per cominciare, al mondo non esiste persona che non possa essere sostituita. Per quanta conoscenza e capacità uno possieda, di solito c’è sempre qualcuno da qualche parte che può prenderne il posto.”

“Le farfalle hanno una grazia incantevole, ma sono anche le creature più effimere che esistano. nate chissà dove, cercano dolcemente solo poche cose limitate, e poi scompaiono silenziosamente da qualche parte. Forse in un mondo diverso da questo.”

“La domenica lo precipitava sempre nello sconforto. Quando arrivava il fine settimana, sentiva il corpo farsi pesante, perdeva l’appetito, e avvertiva qui e là strani dolori. Per lui la domenica era come una luna malata che continuava a mostrare soltanto il lato buio.”

“Anno 1Q84. Ecco, d’ora in poi lo chiamerò così – decise Aomame.”

“La domenica mattina il tempo passava sempre con lentezza estrema.”

“Che lei non sembri qualcosa in particolare non è affatto un cattivo segno. Vuol dire che non è ancora incasellato in un ruolo.”

“Secondo lei, quando una donna veniva aggredita da un uomo e non riusciva a colpirlo efficacemente ai testicoli, rimaneva poco altro da fare. la tecnica più raffinata, che consisteva nell’afferrare il braccio dell’avversario torcendoglielo dietro la schiena, non era cosa che in un combattimento reale riuscisse così facilmente. La realtà è ben diversa dai film. Piuttosto che cimentarsi in un assalto del genere, era meglio non fare nulla e darsi alla fuga a gambe levate.”

“Era una convinzione incrollabile di Aomame che per gli uomini il corpo è come un santuario, e qualunque sia la divinità a cui è dedicato, bisogna mantenerlo il più possibile forte, bello e pulito.”

“Dopo essersi separato da Komatsu, Tengo entrò nella libreria Kinokuniya, acquistò alcuni libri, quindi andò in un bar lì accanto e, bevendo una birra, si mise a leggere. Fra i tanti modi di spendere il tempo era quello che lo rilassava di più: comprare un libro appena uscito, sedersi in qualche locale e, con un bicchiere in mano, sfogliare le pagine.”

“Pensava che quando si viene colti dal desiderio irrefrenabile di mangiare un cibo particolare, è perchè il corpo, in quel momento, ha bisogno di quell’alimento e manda un segnale. E a quel richiamo della natura bisognava rispondere.”

“Cosa significherà per una persona diventare libera? – si chiedeva spesso. Anche se uno riesce a fuggire da una gabbia, non finirà col ritrovarsi in un’altra, solo più grande?”

“Ascolta, Tendo, adesso per un pò non metterti a pensare cose troppe complicate. Segui la corrente. Di storie come questa, non è che nella vita ne capitino tante. E’ come stare in un bel romanzo picaresco. Per una volta, gustiamoci il denso profumo del male. Godiamoci la discesa sulle rapide. E se dovremo precipitare dalle cascate, faremo insieme una caduta spettacolare!”

“Quelli che all’interno delle pareti domestiche usano violenze efferate contro moglie e figli sono sempre uomini con una personalità debole. E siccome sono deboli, hanno bisogno di trovare persone ancora più deboli, facendone le loro vittime. Distruggerlo è stato facile, e quel genere di uomo, una volta che lo hai distrutto, non riesce più a tornare a galla.”

“Il futuro è un territorio che nessuno conosce. Non esiste una mappa. Quello che ci aspetta dietro l’angolo, non potremo conoscerlo se non girando l’angolo. Non so proprio immaginarlo.”

“La violenza non assume soltanto forme visibili, e non sempre dalle ferite scorre il sangue.”

“Il futuro inevitabilmente finisce per coincidere col presente. E poi scivola subito nel passato.”

“Per un essere umano il momento della morte è molto importante. Non si può scegliere come nascere, ma si può scegliere come morire.”

“Non voglio soldi. A far girare il mondo, più che i soldi, sono i debiti e i crediti. Poichè odio essere in debito, preferisco acquistare crediti.”

“Le immagini del paesaggio scorrevano davanti al finestrino in ordine inverso rispetto al viaggio di andata. La linea costiera buia e malinconica, soffocata dalle montagne, a un certo punto sfociò nella zona industriale litoranea. Foreste di ciminiere si ergevano nel buio della sera emettendo fiamme rosse, come serpenti che tirano fuori la lingua lunga. Grossi camion illuminavano la strada con i loro fari accecanti. il mare era nero come una palude di fango.”

“La maggior parte delle persone non cerca verità che si possono dimostrare. la verità, in molti caso, come ha detto lei, comporta sofferenza. E quasi nessuno vuole soffrire. Quello di cui le persone hanno bisogno è una storia bella e piacevole, che renda la loro esistenza almeno un pò più significativa. E proprio per questo che nascono le religioni.”

“Nessuno, prima di morire davvero, sa con precisione cosa sia la morte.”

“A pensarci bene, dopotutto, il mondo in cui viviamo non è un immenso spazio da esposizione? Si entra, ci si siede un pò, si prende un tè, si guarda il paesaggio fuori dalla finestra, e quando arriva il momento si ringrazia e si esce. Tutti i mobili sono finti. Persino la luna sospesa alla finestra, forse, è finta.”

“Non ho le risorse per accogliere le vite degli altri. Sono già troppo concentrata a sostenere il peso della mia vita e della mia solitudine.”

“Si era laureato e aveva trovato lavoro in una scuola preparatoria dove insegnava matematica. Ormai non era più un bambino prodigio pieno di speranze per il futuro, nè un promettente atleta del judo. Era soltanto un semplice insegnante di una scuola preparatoria. Ma era felice. Lì aveva finalmente ripreso a respirare. Per la prima volta in vita sua non si era più preoccupato dell’opinione altrui e aveva potuto vivere liberamente da solo.”

“Solo conoscere la verità – qualunque essa sia – regala all’uomo la giusta forza.”

“Troverò Aomame – pensò, affermando ancora una volta la sua decisione. Qualsiasi cosa accada, qualunque sia il mondo, chiunque lei sia.”

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