Gli scacchi, la mia vita – Garry Kasparov
“Da enfant prodige degli scacchi in un paese che per gli scacchi va pazzo come l’Unione Sovietica, dovetti abituarmi molto presto ai discorsi in pubblico e alle interviste.”“Ciascuno di noi crea la formula irripetibile del proprio processo decisionale: il nostro obiettivo è identificarla, valutarne le modalità, trarne il meglio e possibilmente migliorarla.
Gli scacchi, la vita racconta come sono arrivato a definire la formula valida per me, da quando ero un ragazzino fino all’epoca attuale che mi offre il vantaggio di poter guardare indietro con il senno di poi.”
“In teoria, chiunque può imparare a giocare a scacchi in mezz’ora, e le regole sono uguali per uomini, donne e bambini: ma solo quando ci spingiamo per la prima volta al di là di esse, oltre quel primo livello in cui siamo concentrati esclusivamente sulle mosse consentite, cominciamo a dar forma alla struttura che ci rende diversi da chiunque altro abbia mai mosso una pedina.”
“Gli scacchi sono un unico nesso cognitivo, una circostanza in cui arte e scienza si uniscono nella mente umana e vengono poi raffinate e potenziate dall’esperienza.”
“Se si gioca senza un obiettivo a lungo termine, ogni decisione diventerà una semplice reazione all’avversario, e quindi si farà il suo gioco invece del proprio.”
“Il primo passo è quindi avere degli obiettivi precisi, il secondo è rimanervi coerenti e non abbandonare il cammino.”
“Quando l’avversario complica le cose si è tentati di rispondere allo stesso modo, di raccogliere il guanto e accettare la sfida, ma è proprio quello che lui vuole e quindi bisogna evitare di farlo.”
“Per elaborare strategie vincenti è fondamentale essere consapevoli dei propri punti di forza e lati deboli, sapere dove si è dotati in modo particolare.”
“Uno stratega deve avere fiducia nella propria strategia e il coraggio di seguirla fino in fondo, ma allo stesso tempo deve essere abbastanza aperto da capire quando è necessario cambiare rotta.”
“Perché? è la domanda che separa le persone pratiche dai visionari, i semplici tattici dai grandi strateghi, quella che bisogna porsi continuamente se si vuole capire, sviluppare e seguire la propria strategia.”
“Il numero totale di posizioni in una partita di scacchi supera quello degli atomi nell’universo.”
“Il mio sonnellino pomeridiano continua a essere sacrosanto.”
“Avere una buona etica del lavoro non significa essere un fanatico, ma acquistare consapevolezza e poi agire. Come abbiamo utilizzato, oggi, ogni ora in cui siamo stati svegli? E queste ore come le impiegheremo, domani?”
“Il primo scacco che abbiamo subito nonostante un grande vantaggio di materiale è una lezione importante.”
“Catturare un pezzo richiede l’investimento di una mossa, ma mentre conquistiamo materiale magari perdiamo tempo. Dobbiamo decidere in anticipo se il cambiamento che abbiamo intenzione di fare sarà totalmente positivo per la nostra posizione o no.”
“Ogni mente affronta un problema in un modo unico, per il peculiare insieme di esperienze che ogni persona porta con sé.”
“Per guardare avanti è necessaria una profonda conoscenza di quello che è successo prima.”
“Tutti gli elementi che fanno degli scacchi un’arte si manifestano nel mediogioco.”
“Io crebbi tra questi due poli, leggendo libri e facendo domande senza mai fermarmi.”
“Sono convinto che chi attacca è sempre in vantaggio.”
“Chi partecipa a una gara per arrivare secondo? Chi vuole diventare da grande vicepresidente? Se limitiamo le nostre ambizioni, limitiamo di conseguenza le nostre conquiste.”
“La difesa statica è morta: oggi combattere significa colpire per primi e colpire duro.”
“Anche in una posizione equilibrata, un avversario che rimane sulla difensiva è più portato a fare un errore. Condurre l’azione ci offre più occasioni e una maggiore capacità di controllare il nostro destino, e quindi genera energia positiva e fiducia in noi stessi. L’energia che creiamo, la nostra adrenalina mentale, non è una cosa da poco.”
“Vincere crea l’illusione che tutto vada bene: c’è una fortissima tendenza di considerare solo il risultato positivo senza considerare ciò che invece è andato male, o avrebbe potuto andare male, strada facendo. Dopo una vittoria vogliamo solo festeggiare, non analizzarla.”
“Dobbiamo continuamente mettere in discussione lo status quo, soprattutto quando le cose vanno bene. E’ evidente che quando vanno male ci diciamo che la prossima volta faremo meglio, ma dobbiamo esercitarci a farlo anche quando vanno bene. Se no, inevitabilmente, ci aspettano l’immobilismo e la rottura finale.”
“Ci vuole una grande forza interiore per mettere in discussione il successo, fronteggiare i fallimenti e per accettare il fatto che i cambiamenti sono necessari, e ancor più per metterli in pratica.”
“Ci sono poche cose così brutali come gli scacchi professionistici. Bisogna trascorrere cinque o sei ore totalmente concentrati in diretta competizione con un’altra mente, con il ticchettio di un orologio e senza potersi nascondere da nessuna parte. Non ci sono compagni di squadra con cui condividere la responsabilità, né arbitri ai quali dare la colpa, né dadi sfortunati o carte da girare.”
“L’energia nervosa è l’armamento di cui disponiamo in ogni battaglia mentale: se non ne abbiamo abbastanza la nostra concentrazione diminuisce, se ne abbiamo troppa il risultato può essere esplosivo, sia per noi che per il nostro avversario.”
“Il nostro livello di sicurezza si riflette nel nostro modo di muoverci e di parlare, non solo in ciò che diciamo, ma anche per come lo diciamo.”
“Un altro elemento critico nella percezione che gli altri hanno di noi è il modo in cui noi ci percepiamo. Un bell’abito e una stretta di mano energica devono avere un parallelo nel nostro sguardo e nel timbro della nostra voce.”
“Sentire di avere il controllo del proprio destino alla scacchiera, a casa, a scuola, sul lavoro, agisce positivamente sul benessere mentale e fisico, e, di conseguenza favorisce migliori prestazioni in genere.”
“Evitare le responsabilità mette in moto un dispositivo di risparmio di energie, ma inevitabilmente ci porta lontano dai nostri obiettivi.”
“E’ del tutto naturale sentirsi un po’ a disagio quando ci si trova sotto pressione. E’ quando iniziamo a essere indifferenti a nuove sfide che è il caso di preoccuparsi.”
“Non viviamo la nostra vita motivandoci con inganni e strategie: non possiamo prenderci in giro troppo a lungo. Nella nostra vita non dobbiamo farci relegare in un ruolo secondario solo perché ci rifiutiamo di cercare nuove sfide ed evitiamo le responsabilità. Il gioco che si svolge dentro di noi è il gioco, non è psicologia. E’ la vita come dovrebbe essere vissuta, un’autobiografia in divenire.”
“Riuscire a evitare le sfide non è una meta di cui essere orgogliosi.”
“Più è estesa la nostra conoscenza, più si allarga la potenziale portata della nostra comprensione. Cominciamo a scorgere connessioni non visibili in precedenza e ogni cosa prende connotati più chiari.”
“E’ un segno di padronanza della realtà essere capaci di accettare una sconfitta a breve, in vista di un guadagno a lungo termine, e il mondo politico di oggi lo ha dimenticato quasi completamente.”
“Le mosse che facciamo sulla scacchiera non hanno tutte la stessa importanza e dobbiamo basarci sull’intuito per dire a noi stessi che ora, in questo preciso momento, dobbiamo prenderci un po’ più di tempo perché tutta la partita potrebbe dipendere da questa decisione.”
“In una posizione di squilibrio, il primo che prenderà una decisione sarà quello che alla fine scriverà i libri di quella storia.”