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Montagne di una vita – W. Bonatti

“La montagna, fin dall’inizio, è stato l’ambiente più congeniale alla mia formazione. Mi ha consentito di soddisfare il bisogno innato che ha ogni uomo di misurarsi e di provarsi, di conoscere e di sapere.”

“E’ quando sogni che concepisci cose straordinarie, è quando credi che crei veramente, ed è soltanto allora che la tua anima supera le barriere del possibile.”

“Coraggio, soprattutto a livello individuale, è anche volontà civile e responsabile di non rassegnarsi all’incalzante degrado morale.”

“Credo che ogni uomo senta il bisogno di trasmettere le proprie esperienze, di passarle ad altri, e che lo senta di più andando in là con gli anni.”

“Tutti sappiamo che il vero malato di base, infetto e contagioso, oggi è lo Stato – il nostro per lo meno – con le sue delegittimate e svilite istituzioni, con i suoi confusi e troppo spesso scandalosi intrecci di potere e di interesse personale. Ne consegue che la società, così compromessa negli effetti del malgoverno, così coinvolta fino ad affogare nel riflesso delle proprie e altrui debolezze, giunge a stravolgere o a ignorare i più elementari valori.”

“La montagna mi ha insegnato a non barare, a essere onesto con me stesso e con quello che facevo.”

“Se ti è nato il gusto di scoprire non potrai che sentire il bisogno di andare più in là.”

“Ancora un salto di rocce verticali, e finalmente la cima del Grand Capucin: un’aerea cresta orlata di neve. Sono le 14.30 del quarto giorno. Ghigo e io vorremmo dirci tante cose, ma ci limitiamo a una stretta di mano, in silenzio.”

“In una ripetizione non si può dare il meglio di sé poiché non esistono più né l’inventiva, né tanto meno le sollecitazioni e i dubbi dati dal mistero.”

“A esclusione della domenica, che regolarmente trascorrevo in montagna sia col bello sia colt brutto tempo, tutti gli altri giorni furono per me ugualmente insignificanti, fatti delle stesse cose ripetute nel medesimo modo, e nell’immutabile ambiente. Quanto banale e triste è vivere così. E pensare che la maggior parte degli uomini d’oggi vi è quasi costretta. Ma, cosa ancora peggiore, chi lo sceglie poi se ne mostra vittima.”

“Sentivo di amare la montagna per i suoi paesaggi solenni, per le lotte ingaggiate con i picchi, per le emozioni e i ricordi che ne derivavano; ma forse l’amavo ancora di più per quel senso di libertà e di gioia di vivere che solo lassù sui monti riuscivo a trovare.”

“Sento di avere in pugno il Pilastro del Dru. E sento di aver varcato ben più lontani e invisibili confini. So di aver superato la barriera che mi separava dall’anima, sento finalmente di aver sciolto il mio nodo interiore. Nell’emozione di questo momento mi sorprendo a piangere, e poi a cantare.”

“Si direbbe a tutta prima che la gente, indubbiamente più pronta a castigare che a riconoscere qualche merito, non sappia commuoversi per i morti se non a discapito dei sopravvissuti.”

“Il tempo tuttavia finirà per mettere le cose al loro posto e fare giustizia. Ma è un giustiziere lento da aspettare.”

“Quando mi affaccio dall’altra parte colgo lo spettacolo più suggestivo che possa capitare di vedere all’alba dalla cima del Monte Bianco: da una parte appare il versante italiano bagnato di luce calda e sfolgorante, dall’altra la Savoia ancora immersa nella notte.”

“Molte sono le pareti nord delle Alpi, ma il meglio sta sintetizzato in un trittico superbo: Cervino, Eiger, Grandes Jorasses.”

“Addormentarsi? Significherebbe non risvegliarsi più! E’ tale l’angoscia che non abbiamo il coraggio di fare congetture. Penso soltanto a quanto è misero l’uomo di fronte alle forze della natura. A tratti, chiudendo gli occhi, ho la sensazione di trovarmi su un relitto portato alla deriva da un mare in tempesta. Il vento brutale si schianta contro la parete con il fragore di un’ondata, i cui spruzzi sono aghi penetranti. Mi sento come un naufrago: la zattera è la corda che ci trattiene al chiodo. Inutile dire che la notte sembra eterna.”

“Quasi a occhi chiusi, con le palpebre incollate dal ghiaccio, alzo la piccozza e la conficco al di sopra della cresta. Un attimo dopo mi rotolo dall’altra parte: sono sulla vetta delle Grandes Jorasses.”

“Mi sembra impossibile che in un minuto soltanto si possano vivere realtà così diverse: dinnanzi a me la liberazione da una lotta che dura da setta giorni; dietro, l’incubo di una conclusione tragica quando ormai tutto sembrava risolto”

“Non conosco quel mio detrattore, ma dal suo discorso apparso su un giornale desumo che debba far parte di quella schiera di socialmente frustrati, costretti dalla vita come bestie in gabbia. Obbligati a vivere in scatola (l’ufficio, la macchina ecc…). Forzati a rincorrersi nel recinto dei falsi miti. Tiranneggiati da effimere illusioni che oggettivano l’uomo riducendolo a un numero.”

“Mentre dell’infanzia conservo soltanto qualche pallida visione, il mio primo vero ricordo coincide con l’inizio della seconda guerra mondiale. Avevo dieci anni e da allora tutti i paesaggi della mia adolescenza, che ancora si affacciano alla mente, sono accompagnati dal ricordo della fame. La fame di un ragazzo dai dieci ai quindici anni bisogna averla provata per poterla capire.”

“E’ per conoscermi meglio e per trovare una mia dimensione che ho scalato montagne impossibili. L’ho fatto spinto dalla bellezza della natura alpina, dalla sfida e dal piacere di sapere.”

“Ognuno è il prodotto dei propri limiti, delle proprie esperienze, del proprio modo di essere, naturalmente in rapporto all’epoca e alle condizioni in cui è vissuto. Non si dovrebbe quindi valutare nessuno prescindendo da queste condizioni.”

“Ma a farmi abbandonare la professione di guida alpina v’era dell’altro: con quel mestiere sentivo di deformare e di volgarizzare il mio ideale di coerenza. Non potevo accettare chiunque al capo della mia corda, e neppure mi riusciva di scambiare in denaro un legame che per me trova senso soltanto nell’amicizia con il compagno di cordata.”

“L’impossibile di oggi può non esserlo domani. E ciò che per uno è insuperabile può non esserlo per un altro, più dotato e preparato.”

“Per quanto riguarda il Monte Bianco, ebbene l’ho sempre considerato una specie di genitore che mi ha dato preziose lezioni. Qualche volta mi ha anche castigato, ma con me non è mai stato troppo severo. Sono tornato assiduamente tra le sue valli e sulle sue creste, e l’ho fatto, credo, con il giusto spirito con cui si torna al proprio padre. Per dialogare, con tutto l’affetto e i ricordi che un figlio ricerca”

“D’altra parte, nel caos delle moderne contraddizioni oggi si cerca l’avventura e si finisce per comprarla preconfezionata. Si inventa il falso rischio e gli si dà il nome di prova di sopravvivenza.”

“Ma quanti tengono alla dignità?”

“Ma fino a quando l’uomo conserverà la sua preziosa capacità di sognare, ebbene, dinnanzi a sé indietreggeranno tutti i limiti e i condizionamenti.”

“Coerenza non è cecità, testardaggine, limitatezza, ma consapevolezza delle proprie scelte e accettazione delle responsabilità che ne derivano.”

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