Frasiarzianti's Blog

Le frasi più belle tratte dai libri letti

Archivio per il tag “granada”

I Ragazzi Del ’36 – Grimer

“Accompagnati dalla banda, rigidi sull’attenti, intonarono a gran voce l’inno della Falange; era Cara al Sol, l’equivalente di Giovinezza nella Spagna controllata da Francisco Franco”

“In quella sede Alfonso XIII aveva dichiarato pubblicamente che Primo de Rivera era il suo Mussolini e Primo aveva specificato, con lodevole modestia, di essere soltanto la versione in piccolo del Duce italiano”

“Un collega ricorda che Sandri indossava sempre la camicia nera, fatta eccezione per rarissime volte, quand’era costretto al riposo nelle stasi delle operazioni. Allora si metteva in borghese; ma faceva un’impressione strana, d’uno che non si sentisse completamente a suo agio. Aveva bisogno della sua camicia di ardito, che gli lasciasse libero il collo forte e bruno, dei pantaloni corti e degli stivalacci infangati dal fango delle trincee, o bianchi di polvere. Cinturone e pistola al fianco. Soltanto così era completamente lui”

“Questo sano popolo latino e cattolico non può accettare liberamente di farsi seguace del vangelo d’un ebreo tedesco interpretato da un mongolo”

“Ettore Muti era nato a Ravenna il 22 Marzo 1902. A soli 15 anni si era arruolato negli Arditi d’Assalto, compiendo numerose incursioni oltre le linee austriache, e nel dopoguerra era stato a Fiume, dove, grazie al suo coraggio, era entrato nella stertta cerchia dei prediletti di D’Annunzio ed era diventato uno dei protagonisti di quell’impresa”

“In un villaggio presso Granada i rossi hanno questa eccentrica trovata. Prendono la vittima, la legano, urlante, con un piede all’inferriata d’una finestra, mentre saldano, con ritorte, l’altro piede alla balestra posteriore un camion, Questo vien fatto partire quindi in velocità, con un colpo frenetico d’acceleratore…non si poteva studiare uno squartamento più orribile”

“Winston Churcill durante una visita in italia nel 1927 aveva dichiarato che se fosse stato italiano avrebbe di certo combattuto insieme alle Camicie Nere gli appetiti e le pulsioni bestiali del leninismo”

“Ci guardammo. L’Idea aveva bisogno di uomini. Ancora una volta. Molti erano appena tornati dall’equatore, dalle Ambe d’Etiopia, dalle piste sconvolte dell’Hararino. Tra pochi giorni si andava in congedo. Aveva bisogno di uomini. E mia madre? Avevo in tasca la laurea da un mese. Ingegnere. Mio padre mi attendeva. Il lavoro. Ero tornato da una guerra, ero pronto per iniziare la mia vita. Un passo avanti, una battuta di tacchi: Sissignore, agli ordini

“L’accordo, firmato a Londra il 4 gennaio da Galeazzo Ciano e dall’ambasciatore a Roma, James Drummond, entrò nella storia con il nome di “Gentlemen’s Agreement”, un’espressione che da allora si usa per definire un’intesa tra persone composte e civili che in circostanze diverse si salterebbero reciprocamente alla gola”

“A ogni mio successo il numero dei rossi diminuirà alle mie spalle e davanti a me”

“Prima della caduta di Malaga il prestigio di Franco e il morale delle sue forze erano al livello più basso mai toccato dall’inizio della guerra. grazie all’intervento degli italiani, la musica era cambiata. Malaga però era stata indiscutibilmente una battaglia combattuta e vinta dai soli italiani, e questo aveva provocato in Franco un vero imbarazzo”

“Nessun quadro vale quanto una bandiera strappata ai nemici”

“L’arma efficace della flotta aerea è il terrore, invece quella della Marina può essere la fame, quella dell’Esercito l’effettiva occupazione del territorio. Bisogna immediatamente gettare il terrore tra le popolazioni avversarie, distruggendo a volta a volta le città, i centri, ogni fonte di vita, per sottoporle a un incubo insostenibile che le costringe alla resa. Si Griderà alla barbarie, alla violazione del diritto delle genti, ma non bisognerà farsi impressionare. La guerra non è certo un’esibizione di cortesia o di sentimenti umani: quello che conta è riuscire a imporre la propria volontà”

“Chi non aveva potuto lasciare la città cercando scampo oltre i Pirenei, in Francia, era terrorizzato dalla propaganda che per anni aveva dipinto gli Italiani come orchi. La tensione si placò immediatamente quando gli abitanti di Barcellona constatarono che i legionari italiani, entrati in città, erano pronti a dividere con loro il rancio, e che già da qualche giorno dopo la resa le prime navi italiane entravano in porto cariche di generi alimentari”

“Tutti i giornali italiani riportarono la notizia della caduta di Barcellona a caratteri cubitali, pubblicando un telegramma di Franco che elogiava il brillantissimo apporto dei legionari. Mussolini ne approfittò per arringare le folle da palazzo Venezia:<< La parola d’ordine dei rossi era questa “No pasaran”. Siamo passati e io vi dico che passeremo>>.”

“Oggi è opinione comune che l’intervento dell’Italia sia stato essenziale, se non decisivo, per la vittoria di Franco”

Navigazione articolo