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Febbre a 90 – Nick Hornby

“E’ sempre là dentro, in cerca di una via d’uscita.”

“Febbre a 90 è il tentativo di acquisire un qualche punto di vista sulla mia ossessione. Perché una relazione iniziata come una cotta da scolaro è resistita per quasi un quarto di secolo, più a lungo di ogni altro legame da me liberamente scelto?”

“Il modo in cui il calcio è vissuto dalla gente sembra offrire ogni genere di informazione sulla nostra società e sulla nostra cultura.”

“Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé.”

“La condizione naturale del tifoso di calcio è l’amara delusione, indipendentemente dal risultato.”

“…erano i tempi in cui i cronisti televisivi incoraggiavano i disordini piuttosto che invocare con magniloquenza la reintroduzione del servizio militare.”

“La paternità, come direbbe l’allenatore George Graham, è una maratona, non uno sprint.”

“La vita non è, non è mai stata, una vittoria in casa per 2-0 contro i primi in classifica con la pancia piena di patatine fritte.”

“Durante la prima metà degli anni Settanta, però, a ogni partita dell’Arsenal che andavo a vedere c’era uno scontro.”

“La questione fondamentale sulla morte, metaforicamente parlando, è che è destinata ad arrivare prima che siano stati assegnati i trofei più importanti.”

“Ma a volte la sento ancora dentro di me quella rabbia, alle partite fuori casa, quando siamo circondati dai tifosi avversari e l’arbitro non ci concede niente e noi resistiamo e resistiamo e teniamo duro e poi Adams scivola e il loro centravanti è lì pronto e poi c’è quel muggito terribile e irritante tutt’intorno…”

“Ti piace il calcio? Allora ti piacciono anche il soul, la birra, pestare la gente, palpare le tette alle donne, e i soldi. Sei un tipo da rugby o cricket? Allora ti piacciono i Dire Straits o Mozart, pizzicare il sedere alle donne, e i soldi.”

“A quell’epoca il calcio era la vita, e non sto parlando metaforicamente…”

“…e all’improvviso la vita si riempì di alcol e fumo e letteratura europea e dischi di Van Morrison.”

“Ma di chi è il calcio, alla fin fine?”

“Il calcio, com’è noto, è il gioco del popolo, e come tale cade nelle grinfie di tutta quella gente che non è, insomma, il popolo.”

“Una volta credevo, anche se adesso non lo credo più, che crescere e diventare adulti fossero due cose analoghe, due processi inevitabili e incontrollabili entrambi. Adesso penso che diventare adulti sia una cosa dominata dalla volontà, che si possa scegliere di diventare adulti, ma solo in determinati momenti.”

“In verità quel luogo mi spaventava, e il calcio, la mia consolazione dell’infanzia, la mia coperta di Linus, fu un modo per far fronte a tutto questo.”

“Non mi era mai venuto in mente, prima, che il calcio fosse davvero un gioco buffo, e che come la maggior parte delle cose che funzionano solo se uno ci crede, la visione da dietro è ridicola, come la visione dietro le quinte di un set cinematografico a Hollywood.”

“Le camere delle ragazze fornivano innumerevoli indizi sui loro caratteri, sul loro passato e sui loro gusti; i ragazzi, invece, erano intercambiabili e informi quanto dei feti, e le loro stanze, a parte qualche poster occasione dell’Athena qua e là, erano spoglie come casse da morto.”

“A volte mi accorgo che nel mio gruppo di amici tifosi dell’Arsenal c’è una sorta di rivalità tra le righe: nessuno di noi ama sentirsi raccontare da chiunque altro qualcosa che riguardi il club e che non sapeva: un infortunio a una delle riserve, per esempio, o un’imminente modifica alla maglia, insomma, cose di importanza cruciale come queste.”

“Così mi ha ridotto il calcio. Mi ha trasformato in una persona che non presterebbe aiuto se la sua fidanzata avesse le doglie in un momento impossibile; e per tutta la durata di una partita sono un dodicenne. Quando descrivo il calcio come ritardante, era questo che volevo dire.”

“Credo siano molti i padri, in giro per il mondo, ad aver sperimentato il rifiuto più crudele, più spietato di tutti: i loro figli sono diventati tifosi della squadra sbagliata.”

“Pochi di noi hanno scelto i loro club, ci sono stati semplicemente appioppati; e così, mentre scivolano dalla Seconda alla Terza divisione, o vendono i loro giocatori migliori, o comprano giocatori notoriamente incapaci, o scaraventano la palla per la settecentesima volta verso un centravanti spilungone, noi non facciamo altro che imprecare, andarcene a casa, preoccuparci per una quindicina di giorni e poi ritornare un’altra volta a soffrire.”

“Per quanto mi riguarda, io sono prima di tutto un tifoso dell’Arsenal, e poi un tifoso di calcio.”

“Guarderò qualsiasi partita di calcio, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, sotto qualsiasi tempo.”

“Parte del fascino del calcio non professionistico è il pubblico: alcune delle persone che vengono a vedere le partite, anche se non tutte, sono completamente fuori di testa, forse ridotte così dalla qualità del football che hanno visto per anni.”

“Per noi il consumo è tutto: la qualità del prodotto non ha alcuna importanza.”

“Quella sera smisi di essere un pazzo dell?Arsenal e imparai di nuovo a essere tifoso, sempre svitato, e sempre pericolosamente ossessionato, ma ciò nonostante solo un tifoso.”

“Il calcio è un contesto in cui guardare diventa fare.”

“Alla fine, indipendentemente dal numero di microfoni che metteranno tra il pubblico, non riusciranno a creare alcun tipo di atmosfera, perché non ci sarà più nessuno: saremo tutti a casa davanti alla tv. E quando succederà spero che gli allenatori e i presidenti ci risparmino il discorsetto ampolloso e amaro in cui si lamentano della nostra incostanza.”

“E’ straordinario sapere che tu hai un ruolo in tutto questo, che la serata non sarebbe stata la stessa senza di te e senza migliaia di persone come te.”

“I gol hanno quel valore di rarità che i punti e i set non hanno, e quindi ci sarà sempre quel fremito, il fremito di vedere qualcuno fare qualcosa che può essere fatto tre o quattro volte in tutta una partita se sei fortunato, neanche una se non lo sei.”

“…ma quando sono ad Highbury a vedere partite come queste, è come se il resto del mondo si fosse fermato e fosse accorso fuori dallo stadio, ad aspettare di sentire il risultato finale.”

“Il numero dei morti (Hillsborough) aumentava di minuto in minuto – sette, poi venti, poi una cinquantina e infine novantacinque – e fu chiaro, a tutti quelli che avevano ancora un briciolo di buon senso, che niente sarebbe più stato come prima.”

“Non importa mai niente, a parte il calcio.”

“Il fatto è che ti stufi. Mi ero stufato di stare in coda, di venire schiacciato, e di venir spinto giù a metà gradinata ogni volta che l’Arsenal segnava, e di non vedere mai perfettamente la porta alle grandi partite, e mi sembrò una gran bella cosa poter arrivare allo stadio due minuti prima del calcio d’inizio senza essere per niente svantaggiato.”

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